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SVIZZERALavoro, una persona su dieci ha un impiego atipico

10.11.22 - 09:00
Il dato emerge dall'ultimo rapporto sul lavoro dell'Ufficio federale di statistica
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Lavoro, una persona su dieci ha un impiego atipico
Il dato emerge dall'ultimo rapporto sul lavoro dell'Ufficio federale di statistica

BERNA - Nel 2020, il 10% delle persone salariate aveva un rapporto di lavoro atipico. Il lavoro su chiamata era quello più frequente (il 5,1% delle persone salariate), seguito dai contratti di lavoro a tempo determinato con una durata inferiore a un anno (3,1%) e dagli impieghi con gradi di occupazione bassi (2,3%). Il personale a prestito rappresenta l’1,2% di tutte le persone salariate.

Sono alcuni dati emersi dall'ultimo rapporto sul lavoro dell'Ufficio federale di statistica. Altro dato da non sottovalutare: le persone di età compresa tra i 15 e i 24 anni svolgono forme di impiego atipiche con una frequenza superiore alla media. La analisi dell'Ust sono state cumulate nel report "Forme atipiche di impiego 2010–2020". 

Nella rilevazione sono considerate forme di impiego atipiche, in contrapposizione al cosiddetto «rapporto di lavoro normale», i contratti di lavoro a tempo determinato con una durata inferiore a un anno, quelli con un grado di occupazione inferiore al 20%, il lavoro su chiamata e i rapporti di lavoro che prevedono personale a prestito. 

Le forme di impiego atipiche sono diffuse nell’agricoltura e selvicoltura (25,2%) e nelle professioni non qualificate (24,4%). Inoltre, sono più spesso le donne degli uomini (il 12,5 contro l’8,0%) a trovarsi in una situazione occupazionale atipica.

Nel 2020 il 3,1% delle persone salariate di età compresa tra i 15 e i 64 anni era impiegato a tempo determinato per una durata inferiore a 12 mesi (2010: 3,0%). Questa forma di impiego è leggermente più comune tra le donne che tra gli uomini (il 3,3 contro il 2,8%), ma è in funzione dell’età che si notano differenze particolarmente marcate.

La percentuale corrispondente è del 13,4% tra le persone di età compresa tra i 15 e i 24 anni, del 3,0% per quelle tra i 25 e i 39 anni e di meno del 2% per quelle tra i 40 e i 64 anni. Questa forma di impiego è particolarmente frequente anche nell’attività economica "Agricoltura e selvicoltura" (9,3%), seguita da "Servizi di alloggio e di ristorazione" (6,1%) e da "Attività artistiche, di intrattenimento, attività di famiglie e convivenze, altre attività di servizi" (5,9%). 

Circa il 10% di chi esercita una professione non qualificata lavora a un grado di occupazione basso: questo è dovuto perlopiù alla formazione e alla formazione continua, ma c'è chi indica a motivo dell’attività a tempo parziale la custodia di bambini (20,0%) e gli impegni familiari e personali (17,4%). Meno spesso sono state selezionate le risposte "Non interessato/a a un’attività a tempo pieno" (11,3%), "Più di un’attività a tempo parziale" (9,0%) e "Nessuna attività a tempo pieno rilevata" (7,8%). 

 

 

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