L'azione di protesta del gruppo "Break Down Climate Walls"
BERNA - Mentre è in corso il secondo giorno della COP27 (qui gli aggiornamenti LIVE), l'Ufficio federale della dogana e della sicurezza dei confini si è svegliato questa mattina... militarizzato.
Degli attivisti hanno infatti bloccato l'ingresso all'ufficio erigendo delle palizzate e posizionando del filo spinato, per illustrare il focus errato della Confederazione (e dell'Europa): invece di combattere insieme la «catastrofe climatica», si pensa a «militarizzare i confini» per combattere la migrazione. «La Svizzera investe quattro volte più denaro per armare i propri confini che per misure di protezione del clima nei Paesi vulnerabili», denunciano gli attivisti.
La protesta è opera del gruppo "Break Down Climate Walls", che chiede giustizia climatica e libertà di movimento per tutti. In particolare, è in questo caso stato preso di mira l'ufficio federale responsabile della cooperazione della Svizzera con l'agenzia Europa per le frontiere Frontex. «E a causa di Frontex, la violenza, la miseria e la morte sono diventate parte della vita quotidiana alle frontiere esterne dell'Europa», ha dichiarato l'attivista climatica Annika Lutzke.
Nel corso della giornata, sono previste ulteriori azioni.
Talebani
Pane a acqua per un paio di mesi…. a sti ecoisterici…
Fanno tutti i grandi con i soldi degli altri e magari non pagano un centesimo di tasse.