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SVIZZERAUna pandemia da 50 miliardi di franchi (e altre conseguenze)

30.12.21 - 18:03
E con Omicron il conto rischia di peggiorare ulteriormente. Ma non si parla soltanto di denaro
20min/Michael Scherrer
Fonte 20 Minuten / Daniel Graf e Noah Knüsel
Una pandemia da 50 miliardi di franchi (e altre conseguenze)
E con Omicron il conto rischia di peggiorare ulteriormente. Ma non si parla soltanto di denaro

BERNA - Dal 2020 l'economia elvetica ha generato cinquanta miliardi di franchi meno del previsto. Questo a causa della crisi pandemica. È quanto emerge da un'analisi condotta dal Centro di ricerca congiunturale del Politecnico federale di Zurigo (KOF).

E per ora non si vede la luce in fondo al tunnel. Con l'arrivo della variante Omicron, il KOF prevede che anche alla fine del 2022 si resterà al di sotto delle aspettative. Non solo: potrebbe persino andare peggio in caso di nuove chiusure o di un lockdown.

Se per i cinquanta miliardi si considera la popolazione attiva professionalmente, si tratta di 12'000 franchi di perdita per ogni lavoratore a tempo pieno.

Il ruolo degli aiuti - Per evitare conseguenze ben peggiori, negli scorsi mesi lo Stato ha messo a disposizione delle imprese colpite dalla crisi innumerevoli aiuti economici. «Senza questi interventi, il danno sarebbe stato di entità maggiore» afferma Jan-Egbert Sturm, professore di economia al Politecnico di Zurigo e vicepresidente della task force scientifica nazionale. Insomma, senza gli aiuti, numerose aziende avrebbero dovuto gettare la spugna.

Non tutti i settori sono stati colpiti allo stesso modo dalla crisi, come afferma Stefan Felder, economista della sanità. In generale si può però dire che «chi è riuscito a mantenere il posto, ha avuto poche perdite grazie alle indennità per lavoro ridotto». Chi invece lo ha perso ha invece sofferto in maniera sproporzionata.

La qualità di vita - Felder fa anche un'ulteriore considerazione. «Il PIL come misura del valore aggiunto mostra soltanto una parte della situazione». Nella determinazione del benessere sociale va infatti tenuto conto anche di altri aspetti, come per esempio la qualità di vita: «In Svizzera questa sarebbe diminuita di un quinto a causa dei provvedimenti per contrastare la pandemia».

Anche la sociologa Katja Rost ritiene che le conseguenze della crisi non si possano esprimere soltanto in denaro. «Le disuguaglianze sociali sono in costante aumento». Lo si osserva per esempio nell'ambito dell'istruzione, dove si è ampliato il divario tra studenti ad alto e basso rendimento. «Lo si è potuto constatare durante l'insegnamento a distanza, un periodo in cui dei genitori hanno potuto seguire i propri figli, altri non hanno invece potuto». Molti di questi ultimi giovani sono ora rimasti indietro.

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