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ZURIGOL'attivista No Vax Rimoldi al bar senza certificato: «Non pagherò la multa»

15.09.21 - 23:20
Nicolas Rimoldi cacciato dal Café Elena a Zurigo. Vuole dare battaglia al certificato «fino alla Corte di Strasburgo»
foto 20 Minuten
Nicolas A. Rimoldi
Nicolas A. Rimoldi
Fonte 20 Minuten/Bettina Zanni
L'attivista No Vax Rimoldi al bar senza certificato: «Non pagherò la multa»
Nicolas Rimoldi cacciato dal Café Elena a Zurigo. Vuole dare battaglia al certificato «fino alla Corte di Strasburgo»

ZURIGO - Un caffè di sfida. Volutamente disobbediente. Se l'è andata a cercare Nicolas Rimoldi, attivista che martedì mattina ha tentato una colazione No Vax al Cafè Elena di Zurigo. L'esponente dell'associazione Mass- Voll ha insistito per ordinare un espresso, pur non essendo in possesso di un certificato Covid (e non facendone mistero). 

«Il cameriere mi ha invitato ad andarmene» ha raccontato a 20 Minuten Rimoldi. «Ho risposto che non me ne andavo. Non c'è una base legale per chiedere il certificato». È seguita una disquisizione sui principi costituzionali, a cui però il cameriere non era molto interessato: «Mi ha dato dello stronzo, e ha chiamato la polizia» racconta l'attivista. 

La versione del cameriere combacia perfettamente con quella dell'indesiderato cliente. «Semplicemente - ha raccontato a 20 Minuten - è nostro dovere assicurarci che tutti gli ospiti del bar abbiano un certificato Covid. Questo signore ne era sprovvisto». Vasco Ferreira, questo il nome del lavoratore, afferma di avere «sottolineato con calma le conseguenze a cui il bar sarebbe andato incontro, servendo un cliente senza certificato. «Ci saremmo presi una bella multa». 

La polizia municipale di Zurigo conferma l'intervento al Café Elena. Una persona non ha voluto mostrare il proprio certificato ed è stata multata, secondo il portavoce Marc Surber. La multa è di 100 franchi secondo le disposizioni federali: se non verrà pagata, la pratica passerà all'ufficio giuridico del Comune. Rimoldi dal canto suo assicura che non sborserà un centesimo, e che darà battaglia «fino alla Corte dei diritti dell'uomo di Strasburgo». 

Era tutto organizzato, spiega Rimoldi. Una raccolta fondi è stata lanciata nei giorni scorsi per sostenere le spese legali. Il caffè era pretestuoso insomma: l'attivista ha fatto in modo di essere multato «appositamente per portare la multa in tribunale». Ci aveva già provato lunedì mattina, in un altro bar: ma il gerente lo aveva riconosciuto e servito, per scansare la gabola. 

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