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SAN GALLOUccisero l'aggressore armato di padella, denunciati due poliziotti

10.08.21 - 16:30
I fatti risalgono allo scorso 2 settembre. Un 22enne aveva aggredito una 46enne, uccidendola senza un movente.
archivio 20 Minuten
Fonte ats
Uccisero l'aggressore armato di padella, denunciati due poliziotti
I fatti risalgono allo scorso 2 settembre. Un 22enne aveva aggredito una 46enne, uccidendola senza un movente.

SAN GALLO - La procura di San Gallo ha messo in stato d'accusa due poliziotti perché l'anno scorso avevano sparato e ucciso un aggressore che prendeva a padellate una donna nell'appartamento di quest'ultima.

Il caso è pendente presso il tribunale distrettuale del capoluogo, ma non si sa ancora quando il processo avrà luogo, ha detto a Keystone-ATS il portavoce della procura, confermando una notizia dell'emittente regionale Radio Top.

L'avvio di una indagine penale contro poliziotti che utilizzano l'arma d'ordinanza è una prassi, specialmente quando l'esito è fatale. Per procedere occorre però l'autorizzazione formale della Camera d'accusa di San Gallo, precisa la procura, che undici mesi dopo i fatti ha potuto formulare l'accusa.

L'aggressione era avvenuta lo scorso 2 settembre. Un 22enne, verosimilmente con problemi psichici, aveva fatto irruzione nell'abitazione della donna, una 46enne italiana, in Speicherstrasse, a San Gallo. Secondo gli inquirenti la vittima era stata scelta a caso. La donna, che lavorava come baby-sitter e governante per una famiglia svizzera, si era frapposta tra l'uomo e i tre bambini che si trovavano nell'abitazione per proteggerli.

Il giovane ha poi cominciato a picchiare al capo la malcapitata con una padella trovata in casa. Gli agenti giunti nell'appartamento gli hanno intimato di fermarsi ma egli non ha reagito, anzi, ha continuato a infierire pesantemente sulla 46enne. I due poliziotti a quel punto hanno esploso diversi colpi di pistola in direzione del 22enne, che è morto sulla scena del crimine. La donna è invece spirata in ospedale, a causa del grave il trauma cranico con lesioni cerebrali.

In onore al sacrificio della donna, il Ministro degli Esteri italiano, Luigi Di Maio, le ha conferito la Gran Croce d'Onore dell'Ordine della Stella d'Italia, il più alto riconoscimento della Repubblica alla memoria.

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