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Investita, ustionata e annegata dal marito

Un 50enne a processo per avere inscenato il suicidio della moglie. Scoperto grazie all'assicurazione
tipress
Fonte ATS
Investita, ustionata e annegata dal marito
Un 50enne a processo per avere inscenato il suicidio della moglie. Scoperto grazie all'assicurazione
ZURIGO - Picchiò, investì con un'automobile, ustionò con acqua calda e infine annegò la moglie. Sono i fatti di cui si sarebbe reso responsabile un cittadino svizzero di 50 anni, scoperto solo dopo che l'assicurazione avev...

ZURIGO - Picchiò, investì con un'automobile, ustionò con acqua calda e infine annegò la moglie. Sono i fatti di cui si sarebbe reso responsabile un cittadino svizzero di 50 anni, scoperto solo dopo che l'assicurazione aveva espresso dubbi. Il processo contro l'uomo, che respinge ogni accusa, inizia oggi davanti al Tribunale distrettuale di Meilen (ZH).

La tragica vicenda inizia in una notte di dicembre del 2012, quando, in base all'atto d'accusa, l'uomo investì la moglie con l'automobile davanti a un immobile di Maiorca, in Spagna, provocandole varie fratture. Il marito ha poi aperto una finestra al piano superiore direttamente sopra il corpo della donna ferita e si è allontanato con il loro figlioletto.

L'uomo voleva in questo modo far credere a un suicidio. Ha allertato i soccorsi solo due ore dopo, pensando che la moglie fosse già morta per le ferite riportate o per ipotermia. Ma la donna è sopravvissuta, rimanendo gravemente menomata. Circa un anno dopo, la coppia divorziò.

Nel febbraio 2014, la donna lasciò l'ospedale e si trasferì in un appartamento. Per le cure e l'assistenza chiese aiuto all'ex marito.

Due mesi dopo il marito le ustionò la schiena e le natiche con acqua calda. La portò in seguito in bagno dove l'affogò nel lavandino o direttamente nella vasca, che riempì poi di acqua per far credere che la moglie vi fosse caduta dentro accidentalmente.

In un primo tempo, in nessuno dei due casi le autorità avevano ipotizzato un crimine. Solo la compagnia di assicurazione si è insospettita, visto che l'uomo aveva, immediatamente dopo la morte, chiesto il pagamento della somma prevista dalla polizza "vita", per un totale di 500'000 franchi.

La compagnia assicurativa commissionò quindi una perizia che potrò alla luce il presunto caso di violenza. Gli esperti giunsero infatti alla conclusione che la morte per annegamento nella vasca da bagno fosse stata causata da fattori esterni. È stato di conseguenza riesaminato anche l'incidente di Maiorca.

L'uomo è così finito a processo con l'accusa di omicidio e tentato omicidio. Secondo la procura, l'uomo non ha sopportato il fatto che la donna volesse separarsi e chiedere l'affidamento del figlio. Il processo potrebbe durare sette giorni.

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