
WÄDENSWIL - Il maestro di scuola elementare di sua figlia era risultato positivo al coronavirus ed era stata decretata la quarantena di classe. F.M. si era esposto pubblicamente, rifiutandosi di privare la sua bimba di 7 anni della libertà. Ma dopo l’articolo apparso su 20 Minuten, l’uomo ha ricevuto martedì sera la visita a domicilio da parte della polizia.
Due agenti hanno suonato alla porta di casa alle 21.25 e gli hanno consegnato una lettera firmata personalmente dal medico cantonale di Zurigo. All’uomo veniva ricordato che la violazione della Legge sulle epidemie - che include la possibilità di ordinare una sorveglianza medica, una quarantena, un isolamento o una visita medica - porta a una denuncia.
F.M. non ha comunque cambiato idea. I dieci giorni di quarantena imposti alla classe di scuola elementare di sua figlia terminavano ieri, mercoledì. Ma resta il fatto che per l’uomo si tratta di un provvedimento esagerato per dei bambini. «Ribadisco che la quarantena sarebbe stata impossibile da praticare - spiega a 20 Minuten -. La mia piccola è perfettamente sana. Come avremmo fatto con gli altri due figli di 2 e 4 anni, se la mamma avesse dovuto rinchiudersi con lei?».
Nel frattempo l’isolamento dei bambini legato al Covid-19 è entrato tra le preoccupazioni della politica. La consigliera nazionale PPD Marianne Binder-Keller ha presentato un’interpellanza al Consiglio federale affinché venga abolita la quarantena per i più piccini, dai 0 ai 6 anni. «Non è ragionevole tenere “rinchiusi” dei bimbi così piccoli che non presentano sintomi».
Dunque che debba esserci una certa proporzionalità da ambo le parti è indubbio sia per quanto riguarda le decisioni delle istituzioni CH e, nel contempo, sia da parte della popolazione. Nello specifico caso dobbiamo attenerci anche a quanto ci viene "imposto" nell'interesse di tutti. Logicamente risulta molto più facile fare quello che ognuno vuole senza ragionare con un minimo di disciplina per se stessi e anche per gli altri.