L'uomo, ricercato da tre anni, lavorava come pizzaiolo a Bienne
REGGIO CALABRIA - Ricercato da 3 anni in Italia per vari reati, un latitante della 'ndrangheta lavorava come cameriere e pizzaiolo in un locale a Bienne, nel canton Berna, dove è stato arrestato.
L'agenzia di stampa italiana Ansa riferisce che l'operazione è stata compiuta in forza di un mandato d'arresto europeo emesso dalla Procura di Palmi su indicazione dei carabinieri di Gioia Tauro.
Roberto Pisano, 41enne di Gioia Tauro, considerato contiguo alle cosche di 'ndrangheta Piromalli-Molè di Gioia Tauro, era ricercato per espiare 8 anni e 7 mesi di reclusione per produzione, traffico e detenzione di droga, minacce e diversi altri reati commessi tra Pesaro, Ancona e Gioia Tauro tra il 2007 e il 2015.
Nella cittadina bernese l'uomo viveva con la moglie e continuava a mantenere contatti con i propri familiari. Pisano è in attesa di estradizione in Italia già richiesta dal Ministero della Giustizia.
Dal 24 giugno la cooperazione internazionale di polizia dell'Italia con la Svizzera ed altri 9 Paesi di quattro continenti, è più forte grazie all'avvio del progetto I CAN (Interpol Cooperation Against 'ndrangheta), una strategia di attacco globale alla 'Ndrangheta.
Gli altri Paesi coinvolti nel progetto (patrocinato dall'Italia sotto l'egida dall'Organizzazione Internazionale della Polizia Criminale-Interpol), sono l'Argentina, l'Australia, il Brasile, il Canada, la Colombia, la Francia, la Germania, gli Stati Uniti, e l'Uruguay.
Roberto Pisano, arrestato oggi dopo 3 anni di ricerche, è stato individuato a Bienne grazie al coordinamento informativo tra il Servizio per la Cooperazione internazionale di polizia della Direzione centrale della Polizia Criminale e del Comando provinciale dei Carabinieri di Reggio Calabria. È il primo latitante arrestato dopo l'avvio del progetto I CAN .
L'uomo si era reso irreperibile dal novembre 2017, quando la Procura di Palmi aveva emesso nei suoi confronti un ordine di esecuzione per la carcerazione. L'individuazione e la cattura sono giunte a conclusione di un'attività investigativa dei carabinieri coordinata dalla Procura di Palmi. Le operazioni sono state coordinate dall'Ufficio Federale di Giustizia e dall'Ufficio Federale di Polizia (Fedpol), coadiuvati sul territorio dalla Polizia Cantonale di Berna.
Ohh. Finalmente un bel esempio di cooperazione tra Italia e Svizzera che porta a risultati visibili!
Le nostre solerti forze dell'ordine sono più attente a beccare chi si pettina al volante, chi gli scade il parchimetro da 5 minuti a piazzare i radar subito dopo il cartello dei 50 che acchiappare i delinquenti e i mafiosi... :-))))
@@ Massimiliano Verdaglia !!!! Prendi tu in mano la situazione, saprai far di meglio con la lingua !
La pizzeria e una copertura come mai la mafia acquista tutti questi commerci senza che nessuno indaghi su queste società copertura esistono da decenni ma nessuno dice niente
Vergognoso... alla faccia dei controlli!!!
Vergognoso!! E i controlli????
Se una persona é ricercata, deve figurare anche nel SIS (sistema di informazione Schengen) come "ricerca per l'arresto". Nessuno si é accorto in sede di rinnovo del permesso? Non é il primo affiliato alla criminalità organizzata a fare vita tranquilla in Svizzera; però ovviamente sono i razzisti e xenofobi di Lega e UDC a volere richiedere l'estratto dei carichi pendenti!
Chiedere i documenti a chi presenta la richiesta di permesso é inutile per trovare i delinquenti, sono trovate elettorali. Le ricerche vanno fatte accedendo direttamente alle banche dati comuni. A presentare carte false sono bravissimi i delinquenti!
Sul nuovo passaporto biometrico italiano vi sono anche le impronte digitali, che non é possibile falsificare. Si deve esigere l'estratto penale (riporta solo le condanne definitive e serve a poco perchè i mafiosi trascinano i processi per decenni...) e quello dei carichi pendenti (che suscita le ben note reazioni di "sdegno").
Non c’è da meravigliarsi visto che abbiamo accettato soldi da Nazzisti, Mafie varie , dittature etc.... Un Pizzaiolo mafioso con la famiglia ci sconvolge? Ci dimentichiamo perché la Svizzera è un paese ricco!
Bene che si cominci a controllare, in Ticino ci sarebbe molto da fare ma si sa che la mafia porta ed investe tanti soldi ed intorno ai soldi c’è anche benessere quindi si andrà avanti così.
Tanto ne prendono uno e loro ne mettono al mondo molti... quindi tanta stima per il lavoro delle forze dell’ordine, ma è un problema che con queste misure non risolveremo mai.
Nem ben!