Alla cassa automatica una studentessa voleva pagare separatamente alcuni articoli. Ma è finita in un controllo a campione ed è stata accusata di tentato furto
SAN GALLO - Stava acquistando alcuni articoli per sé e altri per i suoi coinquilini, ma alla cassa automatica è finita in un controllo a campione e le è stato rimproverato di voler rubare. È successo a J.K.*, una studentessa di San Gallo che lo scorso venerdì si era recata in un supermercato Migros per fare la spesa. Una spesa che - come aveva già fatto in diverse altre occasioni - avrebbe pagato con due carte diverse.
Per farlo, una parte degli articoli li aveva già registrati con il lettore per il self-scanning. Mentre quelli rimanenti li avrebbe poi fatti passare direttamente alla cassa self-checkout. Ma stavolta qualcosa è andato storto: mentre non aveva ancora completato la prima procedura di pagamento, la giovane è finita in un controllo a campione.
Dal controllo è quindi emerso che diversi articoli non erano ancora stati pagati, tantomeno registrati. E per J.K. non c’è stato nulla da fare: pur cercando di spiegare la situazione, il responsabile della filiale e l’addetto alla sicurezza non le hanno creduto.
Anzi, è persino emerso che la stavano tenendo d’occhio. «Il responsabile della filiale - spiega J.K. a 20 Minuten - mi ha detto che ero già stata notata in un video di un altro negozio Migros di San Gallo. Un video in cui si vedrebbe che pagavo soltanto una parte degli articoli». E per questo il conto Cumulus della ragazza era stato registrato come sospetto.
Eppure, come mostrano documenti in possesso di 20 Minuten, la studentessa ha sempre pagato tutta la merce, pur suddividendola su due carte differenti. «Apparentemente non avevano nemmeno guardato tutta la registrazione della videosorveglianza».
Il divieto... e le scuse - Venerdì sera per la giovane l’episodio si è quindi concluso col divieto di accedere a qualsiasi negozio Migros della Svizzera orientale e una multa di duecento franchi. Ma lei non si è data per vinta e ha scritto alla cooperativa: «Erroneamente sono stata trattata come una ladra».
E proprio oggi Migros si è scusata con J.K.*, come fa sapere il portavoce Andreas Bühler. «È successo tutto a seguito di una sfortunata serie di eventi» afferma. E spiega che in effetti la ripresa video in questione era stata effettuata con una telecamera che non permetteva di osservare tutte le operazioni di pagamento. Migros ripenserà il sistema, in modo da evitare che altri clienti si possano trovare nella stessa situazione. E J.K.* potrà continuare a fare la spesa alla Migros.
*Nome noto alla redazione