Licenziato, il patron della BMW ha avuto un'ora per andarsene

Kurt Egloff, a capo del marchio in Svizzera da due anni, è stato misteriosamente licenziato nonostante dei risultati da record
BERNA - Cosa sta succedendo alla BMW Svizzera? Kurt Egloff, da due anni a capo del marchio automobilistico nel nostro Paese è stato rimosso dalle sue funzioni con effetto immediato qualche settimana fa. Ha avuto addirittura una sola ora di tempo per andarsene dal suo ufficio presso la sede di Dielsdorf (ZH) e per portare via i suoi affari, riferisce il "Blick".
Il giornale spiega che quel giorno, una delegazione giunta direttamente dal quartier generale di Monaco di Baviera è arrivata nel suo ufficio per notificargli il suo congedo. Kurt Egloff ha quindi restituito il suo badge e se n'è andato dalla porta di servizio.
Un licenziamento soprendente. Kurt Egloff ha conosciuto due anni di successi in Svizzera, con oltre 30'000 veicoli venduti e una cifra d'affari record lo scorso anno. Come ricordato nel "Tages-Anzeiger", aveva addirittura avuto un incontro ravvicinato con il consigliere federale Guy Parmelin e con il patron delle FFS Andreas Meyer durante l'ultimo salone dell'auto di Ginevra, in cui si era discusso di mobilità sostenibile.
BMW in silenzio - Secondo il quotidiano, il motivo del licenziamento è che Kurt Egloff non ha rispettato le direttive interne, vale a dire le regole interne di conformità e/o il codice della società. In breve: avrebbe fatto qualcosa di moralmente non conforme, o addirittura illegale, scrive il giornale. Ma cosa esattamente? Per ora nessuno lo sa e la BMW si è limitata a confermare che l'ex direttore non lavorava più per il gruppo.
Il Blick ha a sua volta cercato di contattare Kurt Egloff, il quale non ha però mai risposto. Una cosa è chiara, dice il Tages-Anzeiger: questo licenziamento non avrebbe nulla a che fare con il Dieselgate che ha toccato la BMW poche settimane fa. Per quanto riguarda il Pubblico ministero di Zurigo, anche lui interrogato, nemmeno lui ha registrato un "caso Egloff".



