L’amministrazione dello stabile li ha ripetutamente invitati alla tolleranza, con scarsi risultati. Per il codice delle obbligazioni il conduttore ha l'obbligo di riguardo per i vicini
GINEVRA - Erano inquilini ineccepibili, ma poco tolleranti nei confronti dei vicini. Così, una coppia di anziani del quartiere la Servette di Ginevra è stata obbligata a portare a termine la sua battaglia personale in favore della quiete nel palazzo con un trasloco: il loro.
I due coniugi, di 74 e 75 anni, hanno richiesto l’intervento della polizia una cinquantina di volte in 15 anni, tra il 1999 e il 2014, a causa del disturbo arrecato dai vicini. L’ultima volta - come riporta le Matin - gli agenti si sono rifiutati di recarsi presso l’abitazione a causa di “musica troppo alta”. Ed è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso: la coppia è stata messa alla porta e la decisione è stata appoggiata dal Tribunale federale.
Rumori ovunque - La coppia vive nel palazzo di sette piani dal 1988, in un appartamento di cinque locali. La prima lamentela l'amministrazione l'ha ricevuta a distanza di un anno dalla firma del contratto: urla, salti, passi pesanti, caduta di oggetti, colpi al muro che provenivano dal piano di sotto. È stata poi la volta degli inquilini del piano superiore, con il neonato che piangeva troppo. Il tutto è proseguito negli anni con rumore di tacchi alla sera, di piatti, di biglie, l’acqua nei tubi del bagno, risate, urla, musica.
Scioglimento del contratto - L’amministrazione dello stabile ha ripetutamente invitato la coppia alla tolleranza, con scarsi risultati. Nel 2011 è arrivata la minaccia: «Siete invitati a rispettare l’intimità e la tranquillità degli altri inquilini e a smettere di lamentarvi» con continue lettere e chiamate, altrimenti «il contratto di locazione dovrà essere recesso». Il codice delle obbligazioni (articolo 257f), paragrafo 3) prevede infatti che «qualora, nonostante la diffida scritta del locatore, il conduttore persista nel violare l’obbligo di diligenza o riguardo per i vicini, il locatore può recedere dal contratto».
Anche questo non ha fermato la coppia, portando l’amministrazione a cancellare la locazione. Ne è scaturita una battaglia legale durata tre anni. E la scelta del locatore è stata ritenuta giusta dal Tribunale civile, dalla Corte di giustizia e dal Tribunale federale.
Gli accertamenti - I giudici hanno rilevato che i rumori “molesti” in realtà erano quelli della vita quotidiana: pianto di bambini, oggetti che cadono, movimento di sedie o mobili. Cose che dovrebbero essere tollerate. Anche i poliziotti che sono intervenuti nel palazzo hanno confermato di non avere mai riscontrato particolari disturbi da parte del vicinato.
È inoltre emerso che altri inquilini si sono trasferiti proprio a causa della coppia. «Un comportamento non giustificato che denota una mancanza di rispetto nei confronti dei vicini».
Il risultato? La coppia dovrà lasciare l’appartamento, pagare le spese legali e versare un’indennità al locatore. Un costo equivalente a tre mesi di affitto (4’500 franchi).