Prezzi delle riviste estere troppo alti, ma la soluzione è difficile

Il Consiglio federale ritiene che le differenze di prezzo siano difficilmente giustificabili, ma non intravede alcuna soluzione rapida
BERNA - Le riviste estere vendute in Svizzera costano troppo. Il Consiglio federale ritiene che le differenze di prezzo siano difficilmente giustificabili e considera il problema con attenzione, ma non intravede alcuna soluzione rapida e di facile attuazione al problema.
In una mozione, la commissione dell'economia del Nazionale chiede al governo di trovare, assieme alla Commissione della concorrenza (Comco) e al Sorvegliante dei prezzi, un sistema per lottare contro il fenomeno: il più efficace e semplice possibile, senza complicazioni amministrative.
Nella sua risposta pubblicata oggi, il governo afferma di aver esaminato negli ultimi anni varie forme di intervento. In Svizzera - rileva - la distribuzione di giornali e riviste si basa su un sistema di commissioni fra case editrici, centri di distribuzione e rivenditori. "Sono le case editrici a fissare il prezzo finale e a sopportare il rischio economico della vendita".
Comco e Mister Prezzi non hanno potuto finora dimostrare alcuna violazione delle basi legali in vigore e non hanno ancora avviato alcuna procedura, aggiunge l'esecutivo, secondo cui una possibile soluzione va quindi cercata a livello legislativo.
Un intervento di questo tipo non darebbe però i frutti sperati, limitando la libertà economica e nuocendo all'attuale sistema di distribuzione, limitando l'assortimento delle edicole, ammette il Consiglio federale.
Entro la fine dell'anno il governo vuole comunque esaminare eventuali misure per facilitare le importazioni. Le differenze di prezzo potrebbero inoltre diminuire o scomparire con il crescente successo dell'offerta online.




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