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SOLETTA

Ritiro patente per un falso positivo: «A volte basta un boccone di formaggio»

Gli strumenti utilizzati dalle forze dell’ordine per testare sul posto la positività dei conducenti agli stupefacenti non sono infallibili. Due casi avvenuti di recente rilanciano la discussione
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Ritiro patente per un falso positivo: «A volte basta un boccone di formaggio»
Gli strumenti utilizzati dalle forze dell’ordine per testare sul posto la positività dei conducenti agli stupefacenti non sono infallibili. Due casi avvenuti di recente rilanciano la discussione
SOLETTA - Lo scorso mese di settembre, nel canton Soletta, due conducenti si sono visti ritirare la licenza di condurre - per circa due settimane - dopo che il test effettuato nel corso di un controllo stradale ha rilevato entrambi positivi alle anfe...

SOLETTA - Lo scorso mese di settembre, nel canton Soletta, due conducenti si sono visti ritirare la licenza di condurre - per circa due settimane - dopo che il test effettuato nel corso di un controllo stradale ha rilevato entrambi positivi alle anfetamine. Risultato - scrive il Blick - smentito dalle analisi del sangue, effettuate in un secondo momento, che hanno chiarito come i due non avessero in realtà consumato nulla.

Che i test rapidi in dotazione alla polizia non fossero infallibili è risaputo da anni, ma i due casi non possono che rilanciare la discussione. E sono infatti diversi i corpi di polizia - Zurigo, Grigioni e San Gallo in primis - che hanno deciso di non affidarsi a questi strumenti, proprio perché considerati inefficaci. Al contrario, la polizia cantonale di Friburgo considera i test sufficientemente affidabili e non intende rinunciarci: «Nella maggior parte dei casi le analisi del sangue confermano quanto rilevato dalla saliva». Un punto di vista condiviso anche dalle forze dell’ordine del canton Argovia: «Il tasso di riuscita è del 95%».

L’importanza dell’osservazione - «Il test funziona bene con sostanze come l’eroina, la cocaina e la cannabis, ma con le droghe sintetiche si rivela molto meno affidabile», ha spiegato al Blick Hanspeter Krüsi, portavoce della polizia cantonale sangallese. In tali casi gli agenti devono ricorrere ad un acuto senso di osservazione per valutare l’idoneità alla guida. E in caso di dubbio, il conducente viene sottoposto a un controllo del sangue e delle urine.

Anche Wolfgang Weinmann, dell’Istituto di medicina legale dell’Università di Berna, mette in guardia in questo senso: «I test rapidi non sono sufficienti per determinare se una persona ha realmente assunto sostanze stupefacenti. Solamente le analisi delle urine e del sangue sono affidabili». E aggiunge: «A seconda del produttore, questi strumenti possono restituire un falso positivo in un caso su quattro. Soprattutto quando si tratta di anfetamine».

«A volte basta un boccone di formaggio» - Sono infatti diverse le sostanze - spiega l’esperto - in grado di alterare l’esito dei test: «A volte è sufficiente aver mangiato del formaggio per risultare positivi», in quanto alcune tipologie di formaggio sviluppano ammine biogene durante il loro processo di stagionatura. E proprio queste possono essere percepite come anfetamine, ingannando i test della saliva.

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