«Zoccola in un clic» e altre storie, le insidie del web in un fumetto dell'Ufcom
La Confederazione sensibilizza giovani (e famiglie) ai rischi del web con un dépliant dal linguaggio diretto che sta andando a gonfie vele.
BERNA - Una famiglia in stile Simpson e un linguaggio diretto, senza fronzoli, per sensibilizzare giovani (e non solo) alle problematiche legate al web e ai dispositivi mobili in quella che molti ormai definiscono «l'era social». I «The Websters» - o anche «Storie di Internet» - sono stati ideati dall'Ufcom della Confederazione in collaborazione con Pro Juventute e la Prevenzione Svizzera della Criminalità e sono gratuitamente disponibili in formato digitale e cartaceo da dicembre scorso.
Sensibilizzazione per la famiglia di oggi - Dall'ormai onnipresente sexting, al bullismo digitale, agli acquisti compulsivi via app passando anche per la gestione della propria immagine social, per il «phishing» e le truffe web, «Storie di internet» copre con uno stile accattivante tutte le problematiche che possono interessare una famiglia degli anni 2010: dai figli in età scolare adolescenti e pre-adolescenti che vivono con lo smartphone in mano fino a genitori e nonni non troppo avvezzi alle nuove tecnologie.
Linguaggio forte, «per comunicare con i giovani» - Oltre allo stile «da fumetto», colpisce il linguaggio e l'utilizzo di espressioni colloquiali (se non gergali) che ritroviamo all'interno delle storie (parole come «merda», «sfigato», «tette» e «pisello») ma anche nei titoli delle stesse, volutamente senza fronzoli: «Passare per zoccola in un clic» e «Nuda verità» (sulla problematica del sexting) fino a «Porci dappertutto» (sulle molestie via Sms). Una scelta, questa, dettata dalle necessità comunicative: «Il nostro target principale sono gli adolescenti», ha confermato a 20 minuten il coordinatore del progetto Alexandre Milan.
100 000 copie in poco più di un mese - Le tematiche delle avventure dei «The Websters» sono state accuratamente scelte e basate sulla casistica reale che l'Ufcom si trova a trattare quotidianamente. Secondo quanto confermato da Milan dall'esordio sarebbero già state stampate e inviate circa 100 000 copie dei «The websters» a ordinarle non solo istituti scolastici ma anche associazioni e cittadini privati. La Confederazione aveva già pubblicato qualcosa di simile nel 2010, quella attuale è una versione completamente riveduta e corretta.
Tutte le vignette possono essere viste sul sito: http://www.thewebsters.ch/it/



