Una coppa per salvare (quasi) la stagione


«Ho l’impressione che, comunque andrà a finire, Conceição non continuerà a Milano»
«Al Milan non si sa chi comanda, non c’è chiarezza, Ibrahimovic è sparito da mesi…».
«Ho l’impressione che, comunque andrà a finire, Conceição non continuerà a Milano»
«Al Milan non si sa chi comanda, non c’è chiarezza, Ibrahimovic è sparito da mesi…».
ROMA - Entrambe le squadre hanno cominciato la stagione in Champions League, entrambe hanno vissuto una prima parte di cammino turbolento, entrambe sono cresciute alla distanza. Una più dell’altra, a dire il vero. Entrambe… questa sera (mercoledì) si giocheranno una gioia del presente e un pezzo del futuro. Il Milan e il Bologna saranno in campo uno di fronte all’altro (ore 21) nella finale di Coppa Italia.
«Una partita interessante - è intervenuto Arno Rossini - una partita che potrebbe rendere molto più dolce la stagione di chi vincerà».
La salverà?
«Quella dei rossoblù è già positiva così. Hanno ottenuto buonissimi risultati, hanno confermato la crescita degli ultimi anni, hanno messo in vetrina i loro gioielli. La coppa sarebbe la ciliegina sulla torta: dal lato emotivo conta sempre molto. È un regalo prezioso per i tifosi».
Per i rossoneri il discorso è diverso.
«In questo caso mi sento di dire che, nonostante l’uscita prematura dalla Champions League e la modesta classifica in campionato, con un successo tutto sommato la loro stagione si dovrebbe considerare positiva. In fondo avrebbero messo due trofei in bacheca».
E mister Conceição salverebbe il posto…
«Non ho detto questo. Ho l’impressione che, comunque andrà a finire, il tecnico portoghese non continuerà a Milano. E non per delle colpe particolari».
Nel senso che ha fatto il massimo?
«Non è il responsabile di quanto accaduto al Milan. Da quando è arrivato ha portato ordine e ottenuto il massimo in un ambiente non proprio semplicissimo. Paga per colpe non sue».
Per colpe dei giocatori?
«Dei dirigenti. Sfido chiunque a far meglio di Conceição in un ambiente nel quale non si sa chi comanda, nel quale Ibrahimovic è sparito da mesi, nel quale non c’è chiarezza…. Le incertezze non aiutano un allenatore».
Il Diavolo va incontro a una rivoluzione?
«Credo di sì, da fare senza i soldi della Champions League, tra l’altro, non un aspetto secondario. Quello di cui i tifosi rossoneri dovrebbero preoccuparsi è la questione “tempo”: una rivoluzione non porta infatti mai risultati immediati. Se a Milano cambieranno molto, l’anno prossimo non saranno di certo protagonisti. Servono pazienza e programmazione. E, appunto, ordine. Guardate la Roma: Ranieri ha eliminato i dubbi e la squadra ha cambiato ritmo».
Guardiamo al presente, la coppa, alla fine, chi se la prende?
«Credo il Milan: se si guarda ai singoli è nettamente superiore al Bologna».