Andrea Martinelli e l'emozione di essere stato "il primo"

Andrea Martinelli, momò DOC, è stato il primo innesto annunciato dal "nuovo" Chiasso: «Orgoglioso, vuol dire che qualcosa ho lasciato».
La preparazione alla nuova stagione, sotto gli ordini di Mister Damiano Meroni, inizierà il 17 luglio. Se in Quarta o Quinta lega i momò lo scopriranno il 30 giugno.
Andrea Martinelli, momò DOC, è stato il primo innesto annunciato dal "nuovo" Chiasso: «Orgoglioso, vuol dire che qualcosa ho lasciato».
La preparazione alla nuova stagione, sotto gli ordini di Mister Damiano Meroni, inizierà il 17 luglio. Se in Quarta o Quinta lega i momò lo scopriranno il 30 giugno.
CHIASSO - A Chiasso si è voltata pagina dopo il tristissimo fallimento dello scorso gennaio. "Continuità, appartenenza e senso di responsabilità", questo è lo slogan con cui il club a inizio maggio aveva dato il via al nuovo corso. Al Riva IV c'è insomma un vento nuovo e tanta voglia di ripartire con i piedi ben piantati a terra e puntando su persone radicate nel territorio. Non è un caso se il primissimo tassello ufficializzato in maggio dalla società momò è stato Andrea Martinelli, elemento cresciuto a due passi dallo stadio chiassese.
Classe 1991, Martinelli è reduce da un'esperienza in Seconda lega con il Castello, squadra nella quale era arrivato nell’inverno del 2021 dopo un altrettanto positiva esperienza con gli zurighesi del Red Star. In passato ha anche vestito le maglie di Novazzano, Rancate, Mendrisio, lo stesso Chiasso e Team Ticino U18.
Andrea, la scelta di tornare in rossoblù è stata dettata dal cuore?
«Assolutamente sì, la parte umana per me è fondamentale. Coloro che stanno lavorando per riportare il Chiasso dove merita le conosco e so che si tratta di persone serie e questo è un fattore che ritengo importante. Chiasso è sempre stata una piazza calcistica importante a livello ticinese e poter far parte della rinascita di questo glorioso club è motivo d'orgoglio. C'è un entusiasmo che non ha eguali. I tifosi sin dall’assemblea organizzata nelle scorse settimane hanno dimostrato di esserci vicini, nonostante si ripartirà da una categoria alla quale non sono abituati».
Cosa rappresenta per te questa società?
«A livello calcistico per chi è cresciuto nel raggruppamento Sud75b, arrivare in prima squadra era il sogno che avevano un po' tutti. L'atmosfera che si respirava era magica per noi ragazzini. Con il passare del tempo le cose sono peggiorate e sinceramente mi sono un po' distaccato ma ora sono molto contento di far parte nuovamente di questa società».
Che effetto ti ha fatto essere il primo innesto del nuovo corso?
«È stato davvero speciale. Quando il club è fallito ho sperato davvero si potesse ripartire ed ho sperato volessero farlo con me… Essere stato il loro primo obiettivo è qualcosa che mi rende molto orgoglioso e mi ha fatto capire che nel nostro piccolo qualcosa di buono ho lasciato».
Era la stagione 2009/10 e all'ex Comunale, oggi Riva IV, avevi giocato in Prima Lega sotto gli ordini di Raimondo Ponte. Cosa ti ricordi di quella esperienza?
«È stata un'esperienza di alti e bassi. Positiva perché ho avuto modo di svolgere la preparazione e alcune partite con una squadra "professionistica" e con giocatori di un certo livello… Negativa perché dopo due partite ho cambiato squadra in quanto le mie prospettive di giocare erano molto basse e purtroppo a quei tempi non ho avuto la forza e la voglia di restare e giocarmi una maglia da titolare».
A Chiasso si sta costruendo ripartendo da giocatori locali. Nessun compenso economico, ma "solo" tantissima passione...
«Proprio così, tutti gli acquisti rientrano in quest'ottica. È sicuramente una bella responsabilità sia per noi giocatori che per lo staff. Tutti si aspettano che vinceremo e se lo faremo sarà qualcosa di "normale". Non oso immaginare se non accadrà... Sarà un onore difendere i colori rossoblù ma per quanto detto anche una bella responsabilità».




