Djokovic irritato dalla questione-Sinner

Il serbo è tornato a parlare del caso che aveva coinvolto l'italiano: «La maggior parte dei giocatori pensa ci sia del favoritismo»
Il serbo è tornato a parlare del caso che aveva coinvolto l'italiano: «La maggior parte dei giocatori pensa ci sia del favoritismo»
TORINO - Ci sono storie che fanno parlare per qualche ora, altre che aprono il dibattito per giorni o settimane, mentre altre sono destinate a far discutere per sempre. In quest'ultima categoria, almeno secondo Novak Djokovic, rientra la faccenda legata a Jannik Sinner e al Clostebol.
«La questione del doping è una nuvola che lo seguirà per tutta la carriera, così come la nuvola del Covid seguirà me», sono state le parole del serbo nell'anteprima di un'intervista concessa al programma web “Piers Morgan Uncensored” (che sarà trasmessa integralmente oggi).
All'ex numero 1 non è piaciuta la gestione del caso, rimasto – lo ricordiamo – all'oscuro di tutti per diversi mesi. Nole ha ribadito la sua irritazione... «Ci sono giocatori che aspettano da più di un anno che il loro caso venga risolto. Quindi il problema sono l’incoerenza e la mancanza di trasparenza. Sono stato davvero frustrato, come la maggior parte degli altri giocatori, dal fatto che siamo rimasti all’oscuro per cinque mesi. La maggior parte dei giocatori pensa ci sia del favoritismo. Sembra si possa quasi influenzare l’esito se sei un top player, se hai accesso ai migliori avvocati e a determinate risorse».





