
21 anni di onorata carriera…
Tra gli entusiasmi di Piastri e i dubbi di Hamilton, a questo giro si celebra l’uomo che ha messo in pista i sogni e fatto la storia, partendo da Faenza.
FAENZA - Mentre in Bahrain Oscar Piastri ha regalato momenti di entusiasmo contenuto (si fa per dire) e Hamilton ha dato l’impressione di aver perso il GPS del suo team, oggi facciamo un bel pit stop per omaggiare un uomo che la storia della Formula 1 non l’ha solo vista… l’ha scritta, firmata e portata a 300 all’ora: Giancarlo Minardi.
Chi? Quello di Minardi F1 Team, l’uomo che negli anni ’80 ha avuto la follia e il coraggio di costruire da zero una scuderia vera, con i sogni più grandi del budget. Eppure, contro tutto e tutti, è rimasto in pista per 21 lunghissimi (e adrenalinici) anni. E nel frattempo ha pure scoperto uno sconosciuto chiamato… Fernando Alonso. Robetta.
In questi giorni, Minardi festeggia i 40 anni dal primo Gran Premio, in Brasile. Intervistato da Autosprint, ha raccontato come, nel 1984, in fase di test con un motore Alfa Romeo (mica rubato, eh), sembrava tutto pronto. Poi ciao core: l’Alfa cambiò idea e chiuse anche l’Autodelta. Una sliding door che avrebbe steso chiunque. Ma non lui.
Oggi Minardi non è solo un pezzo di storia da museo. È presidente dell’autodromo di Imola e insieme al figlio Giovanni – che ha occhio da talent scout più fine di un cronometro svizzero – lavora fianco a fianco con le nuove promesse del motorsport. Uno su tutti? Kimi “Andy” Antonelli, attualmente in orbita Mercedes. Giovanni lo segue da quando aveva 8 anni e già volava sul kart come se ci fosse nato sopra (spoiler: forse sì).
Giancarlo, invece, oltre a ricordare la sua gloriosa carriera, ha anche svelato un aneddoto che fa venire i brividi. Ayrton Senna, sì, proprio lui, era di casa a pranzo da Minardi. E un giorno gli disse che a fine carriera avrebbe corso con il suo team. Una promessa non mantenuta solo per un destino crudele. “Mi avrebbe fatto vincere”, ha raccontato Minardi con gli occhi lucidi. E noi gli crediamo.
Una vita di motori, passione e visione. Minardi è una di quelle figure che non puoi ignorare. Non solo per la F1, ma per tutto lo sport: una leggenda vera, fatta di cuore e benzina.
E adesso, in suo onore, accendiamo i motori e pigiamo giù il gas. Perché le storie così non vanno in pensione. Vanno celebrate.