«Quello fa la pipì viola, mi disgusta vederlo sul podio!»
L'ombra del doping fa infuriare Camille Lacourt: «Mi fa star male vedere esultare chi è tornato da delle squalifiche»
RIO DE JANEIRO (Brasile) - Attacchi, insulti, anche qualche fischio dal pubblico: non mancano le polemiche alle Olimpiadi di Rio. Nel mondo del nuoto, così come nelle altre discipline, la spaccatura tra gli atleti invischiati col doping (reduci da precedenti squalifiche) e quelli "puliti" pare insanabile.
L’ultima clamorosa bordata in ordine di tempo arriva dal francese Camille Lacourt, giunto ai piedi del podio dei 100 dorso pochi attimi dopo l’oro nei 200 stile libero di Sun Yang: «Mi viene da vomitare - le parole del nuotatore riportate dalla "Gazzetta dello Sport" - sono molto triste a vedere come si sia ridotto questo sport. Sembrano tornati i tempi bui dell’atletica, con 2-3 dopati in ogni finale. Così non va bene: mi rivolgo alla Fina perché metta un freno a questo massacro con una campagna più efficace».
Furioso, Lacourt ha poi aggiunto: «Mi disgusta vederlo lassù sul podio, fare passerella con la medaglia al collo. Il cinese ha truffato, quello fa la pipì viola... Quando vedo quello lì mi sento male, preferisco gli applausi della gente quando usciamo anche sconfitti, ma non vedere esultare quelli che sono tornati da squalifiche doping. No, non mi piace essere battuto da un cinese (alludendo infine al 20enne Xu Jiayu, argento proprio nei 100 dorso, ndr)».



