La "bistecca" perseguita Contador

Il ciclista spagnolo, squalificato per doping, aveva costruito la propria difesa sull'assunzione di carne avariata. Ora il macellaio che gli vendette il filetto ha deciso di fargli causa
MADRID (Spagna) – Ricordate che tesi difensiva adottò Alberto Contador, il ciclista recentemente punito con due anni di squalifica perché sospettato di aver fatto uso di sostanze proibite? Il campione iberico sostenne che i valori di clenbuterolo anomali riscontrati nel suo sangue erano conseguenza di una bistecca avariata. Un piatto consumato forse con troppa leggerezza. Tale tesi è stata smontata dall’accusa e infatti il 29enne è stato appiedato.
Ora, chiusisi tutti i procedimenti sportivi, Contador dovrà apparire nelle aule dei tribunali “veri” quelli della Giustizia di tutti i giorni. E sempre a causa di quella bistecca. Il macellaio da cui l’ormai famoso filetto fu acquistato, tal Javier Zabaleta che esercita a Irun, ha infatti deciso di fare causa al fenomeno spagnolo.
“Alberto non ha tenuto nella dovuta considerazione il processo di controllo minuzioso a cui sono sottoposti i nostri animali, dalla nascita alla macellazione – ha sottolineato proprio Zabaleta – Io sono stato seguito da detective e i miei prodotti analizzati in maniera scrupolosa. Sono stato nell’occhio del ciclone e per giunta da solo. Ora ho dato mandato ai miei legali di studiare le carte processuali; non escludo di chiedere i danni”.



