Il ritorno di Lambiel: "Le Olimpiadi sono il sogno più grande"

La stella elvetica è a Lugano per disputare i Campionati Svizzeri Elite. Un altro passo nella sua preparazione che quasi sicuramente lo porterà ai Giochi: "Una medaglia sarebbe incredibile!"
La stella elvetica è a Lugano per disputare i Campionati Svizzeri Elite. Un altro passo nella sua preparazione che quasi sicuramente lo porterà ai Giochi: "Una medaglia sarebbe incredibile!"
LUGANO - Ha dei bei ricordi di Lugano Stéphane Lambiel: “Avevo solo dodici anni quando ho partecipato proprio qui ad alcuni test per entrare nel Campionato Svizzero: è stato per me un grande momento”. Uno dei suoi inizi, insomma. Proprio come quello che sta vivendo in questi giorni per i Campionati Svizzeri Elite, dopo uno stop durato più di un anno.
Lambiel, uno dei volti internazionali dello sport svizzero, non ha bisogno di presentazioni: un argento a Torino 2006 e due mondiali possono bastare.
Faccia sorridente, passione assoluta che accompagna ogni parola che pronuncia a proposito della sua disciplina: “Se vuoi pattinare, lo devi fare con i tuoi sentimenti”, sostiene Stéphane. “Ti devi esprimere totalmente. Non è solo uno sport, è un’arte. Sento di essere libero quando sono sul ghiaccio. E devi sfruttarla questa libertà: devi esprimerla, essere te stesso”.
“Non posso vivere senza pattinare”, e in queste poche parole si può capire come pochi gli abbiano creduto quando decise di abbandonare. Per problemi di salute, che lo hanno fatto penare non poco: “Quando ho lasciato il pattinaggio - continua Lambiel - ho dovuto smettere completamente per due mesi. E dopo questi due mesi ho iniziato pian piano, giusto un paio d’ore la settimana su ghiaccio. Poi ho potuto pattinare sempre di più: mi sentivo meglio, la mia gamba era più forte e potevo lavorare di più, sebbene non fossi al 100%. Così ho continuato con molta fisioterapia e poi ho sentito di essere abbastanza in forma per le Olimpiadi”
I Giochi, un sogno che potrà essere definitivamente raggiunto dopo l’Europeo in Estonia: “Mi sento molto bene, sento che è una nuova esperienza. Sono molto contento di avere un buon team attorno a me: stiamo facendo un ottimo lavoro e spero di poter raggiungere uno dei miei sogni. Le Olimpiadi di Vancouver sono il sogno più grande, e se potessi ottenere una medaglia sarebbe incredibile”.
A Vancouver il pattinatore svizzero troverà di nuovo sul suo cammino quell’Evgeni Pluschenko che gli aveva strappato l’oro durante gli ultimi Giochi. Ma Lambiel non vuole sentirla come una rivincita: “Non vedo le Olimpiadi come una sfida tra me e Plushenko. È una competizione in cui tutto è possibile: una gara con molti bravi pattinatori, e Plushenko non ha pattinato negli ultimi tre anni … Vedremo come andrà. Penso che la cosa più importante sia di pensare alla performance e non alla rivincita”.
E dopo? Lambiel ha in programma gare e spettacoli per il prossimo futuro, ma non rinuncia a pensare anche ad un altro sogno: poter allenare dei bambini. “Forse quest’estate o la prossima cercherò di organizzare qualcosa dove i ragazzi possano venire ed esprimere loro stessi quando sono sul ghiaccio. E non solo lavorare sui salti, perché è molto difficile. Qualche volta limiti la passione perché la tecnica è così ‘quadrata’… è necessario esprimersi e poi si tornerà sui salti: e sarà molto più facile, perché amerai quello che fai”.
Foto d'apertura: Ti-Press/Carlo Reguzzi








