Smartphone a scuola: serve una riflessione più profonda :

Christian Tresoldi, consigliere comunale, Città di Lugano
Negli ultimi mesi il dibattito sul divieto degli smartphone a scuola ha acceso discussioni raccolte firme e prese di posizione. Comprendo le preoccupazioni legate alla concentrazione degli allievi e al clima scolastico, ma ritengo che concentrare l’attenzione unicamente sui telefoni rischi di essere una scorciatoia che non affronta le vere sfide educative del nostro tempo. Il punto non è l’oggetto, ma gli adulti. L’educazione all’uso corretto della tecnologia è prima di tutto responsabilità dei genitori che dovrebbero definire limiti chiari e accompagnare i figli in un uso consapevole dei dispositivi. All’interno della classe spetta invece all’insegnante stabilire un clima sereno, autorevole e ordinato: una classe ben guidata non viene destabilizzata da uno smartphone spento in uno zaino. Ci sono però questioni molto più serie che meritano attenzione: il bullismo, la violenza giovanile la crescente fragilità emotiva di molti adolescenti. Problemi profondi, che non si risolvono con un divieto generalizzato ma con un reale investimento nella qualità dell’educazione e del corpo docente. Ed è proprio qui che dobbiamo avere il coraggio di essere onesti. Nelle nostre scuole lavorano insegnanti di grande valore, che meritano riconoscenza. Ma esistono anche situazioni e lo dico sulla base di esperienze personali in cui alcuni docenti portano in aula tensioni, problemi personali o atteggiamenti non adeguati al ruolo educativo. È un tema delicato, ma non può essere ignorato.
Prima di vietare i telefoni, sarebbe più utile rafforzare:
• una valutazione regolare dell’idoneità pedagogica e psicologica del personale docente;
• una formazione continua sulla gestione del gruppo e dell’autorità;
• una maggiore disciplina scolastica, chiara e condivisa;
• un sostegno più concreto alle famiglie.
Una scuola moderna non dovrebbe combattere la tecnologia, ma insegnarne l’uso corretto. Se vogliamo costruire una scuola capace di formare gli uomini e le donne di domani, investiamo nella qualità degli insegnanti, nella serietà educativa e nel rafforzamento dell’alleanza tra famiglia e scuola. Solo così affronteremo davvero le sfide che i nostri giovani vivono ogni giorno.



