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Mac mini M4 Pro, il computer senza difetti

Gli ultimi giorni d’avvento ci hanno portato un nuovo Mac mini M4 Pro in prova. Ora siamo in grado di dirvi perché questa è la nostra scelta
S.G.
Mac mini M4 Pro, il computer senza difetti
Gli ultimi giorni d’avvento ci hanno portato un nuovo Mac mini M4 Pro in prova. Ora siamo in grado di dirvi perché questa è la nostra scelta

SAVOSA - Dopo aver testato il nuovo iMac con processore M4 abbiamo avuto la fortuna di poter provare anche il nuovo Mac mini nella versione Pro. Siamo ormai a tre settimane di utilizzo del nuovo computer, il primo prodotto ad essere carbon neutral, ed è quindi tempo di esprimere la nostra opinione. Il modello che stiamo testando è un Mac mini con processore M4 Pro con CPU da 14 cuori e GPU da 20 cuori. La memoria unificata è di 48 GB e 1 TB di memoria allo stato solido (SSD). La configurazione è di alto livello, non il massimo possibile (64 GB di RAM e 8 TB di SSD), ma come vedremo si posiziona al di sopra delle probabili esigenze della maggior parte delle persone.

Un salto generazionale - I Mac mini grazie al loro design compatto, alle buone prestazioni e a dei costi non esorbitanti sono sempre stati un’interessante alternativa al mondo PC. Con l’aumento di potenza di calcolo dei primi processori Apple Silicon per computer desktop, gli M1, i Mac mini sono diventati ancor più interessanti, non solo per chi già si trovava nell’ecosistema Apple. Con questi nuovi Mac mini Apple è riuscita in un colpo solo a migliorare praticamente tutti gli aspetti di un prodotto che aveva già un gran numero di estimatori. Migliora il design, più compatto, più leggero e ancor più silenzioso (grazie ad un’architettura interna nella gestione dei flussi d’aria che, di fatto, rende il Mac mini M4 una macchina che non si sente), migliora tutto l’hardware grazie al nuovo processore M4 (che dal punto di vista delle prestazioni è molto più di un semplice upgrade generazionale), al passaggio al nuovo standard minimo di 16 GB di memoria RAM, alle due porte porte USB-C poste sul lato frontale e, soprattutto alle tre Thunderbolt 4 (Thunderbolt 5 nei modelli Pro) presenti sul retro (accanto alla porta HDMI e alla presa per la rete cablata) e migliora anche il prezzo dal momento che i nuovi prodotti mantengono i prezzi della generazione precedente nonostante tutti questi upgrade dell’hardware.

Tra tutti questi progressi bisogna inoltre ricordare che Apple afferma d’aver azzerato l’impatto ambientale di questi Mac mini grazie ad un esteso processo di riciclo dei materiali, all’utilizzo del 100% di energie rinnovabili nella filiera produttiva, alla riduzione delle emissioni nella fase di trasporto e a progetti di compensazione delle emissioni rimanenti grazie a progetti di riforestazione (affidati a Restore Fund, un’organizzazione creata da Apple).

Abbiamo visto cose… - Il potenziale intrinseco dei processori M4, e quindi anche del Mac mini di base, lo abbiamo già misurato testando gli iPad Pro di ultima generazione e, recentemente, l’iMac M4. Da questi test risulta evidente come questi processori riescano a gestire egregiamente il normale flusso di attività riconducibili alla produttività professionale e anche privata. Quando si tratta di navigare online e di svolgere tutti i compiti riconducibili alla Suite Office i nuovi M4 “volano” senza la minima esitazione da un’applicazione all’altra, anche se avete aperte contemporaneamente molte finestre e programmi. In aggiunta a ciò sono anche in grado di gestire bene (con qualche limite o compromesso) anche i giochi e il montaggio di video (di livello non professionale). È proprio a partire dai pochi limiti che abbiamo intravisto nell’iMac che è cresciuta la voglia di scoprire cosa è in grado di fare il Mac mini con processore M4 Pro. 

I risultati dei benchmark (che trovate allegati nelle immagini) mostrano logicamente prestazioni simili in single-core (ma comunque superiori del 6% a vantaggio dei modelli Pro) e del 56% superiori in multi-core. Una differenza che si spiega con il maggior numero di cuori (14 nel M4 Pro e 10 nel M4) e con il fatto che nel Mac mini in prova ben 10 dei 14 cuori sono performanti e solo 4 efficienti mentre, nell’iMac testato solo 4 dei 10 cuori erano performanti. Non stupisce neppure la differenza di prestazioni misurate tra le due GPU. L’M4 Pro ha una GPU con 20 cuori, esattamente il doppio rispetto all’iMac testato a fine 2024 e, difatti, i risultati ottenuti sia in Open CL che in Metal doppiano letteralmente quelli dell’iMac M4. Come si traducono queste cifre nell’esperienza diretta? Abbiamo ripetuto alcuni dei testi fatti sull’iMac poco più di un mese fa con il nuovo Mac mini M4 Pro ed i risultati sono stati notevoli. 

Partiamo dai giochi. Con alcuni titoli come Crusader King III, Victoria 3, Heart of Iron IV o anche Frostpunk 2 giochi complessi ma non troppo esigenti da un punto di vista grafico (tranne Frostpunk si riescono a giocare tutti anche su un vecchio iMac 27 pollici con processore Intel i3) la potenza di calcolo dell’M4 Pro, rispetto al normale M4, non è così evidente e per noi non giustifica l’upgrade. Per altri titoli, come per esempio Humankind, NBA 2K25 o Baldur’s Gate 3 la differenza è notevole. In Baldur’s Gate 3, per fare un esempio, con l’M4 Pro il sistema è in grado di gestire il massimo della risoluzione e dei dettagli mentre sull’iMac la stessa fluidità la si ottiene con un livello medio delle texture e dei dettagli. Per chi ama giocare è quindi chiaro che i modelli Pro danno decisamente molta più soddisfazione rispetto ad un semplice M4.

Per quanto riguarda il montaggio video abbiamo ripreso la timeline realizzata su iMac con Resolve DaVinci. Un progetto di un minuto composto da nove file 4K e ProRes assemblati aggiungendo titoli, filtri, transizioni con elementi 3D e sovrapponendo flussi video in modalità PiP. L’esportazione ha prodotto un video di oltre 16 GB in 1 minuto esatto. L’iMac aveva esportato il tutto in due minuti e undici secondi.

Tra i dispositivi portatili la sigla Pro è sinonimo di prodotti ampiamente sovradimensionati per l’utente medio, per quanto riguarda i Mac mini questa categorizzazione è decisamente meno netta. La potenza dei modelli Pro supera le esigenze dell’utente medio, ma, per esempio in campo ludico, l’M4 Pro seppur non è imprescindibile è sicuramente consigliabile. L’esistenza di versioni Max e Ultra (siamo ancora in attesa dell’M4 Ultra che dovrebbe stare nei nuovi Mac Studio) dimostra inoltre che esiste una fetta di utenti, con esigenze professionali molto elevate, per i quali anche un Pro non è abbastanza professionale.

Alternative - L’impressione che il nuovo Mac mini potesse finalmente essere il nostro nuovo computer di casa ha cominciato a frullarci nella testa sin dalla sua presentazione e ora questa idea si è fatta certezza. A questa decisione siamo arrivati dopo aver vagliato e testato le alternative proposte da Apple. Se avete letto la nostra recensione dell’iMac M4 ricorderete probabilmente che ci eravamo detti molto soddisfatti del modello ricevuto per la recensione (non si trattava del modello d’entrata ma bensì di una versione potenziata da 2099.- CHF) nonostante alcuni punti deboli. Tra questi vi era il prezzo che, evitando la versione d’entrata, è destinato ad aumentare rapidamente.

Partendo da questa considerazione avevamo ipotizzato l’alternativa costituita dai Mac mini che, al prezzo di 599.- CHF (per il modello base con prestazioni pari a quelle di un iMac), sono senza dubbio un’opzione più che valida soprattutto per coloro che hanno già delle periferiche (monitor, mouse e tastiera). Questo scenario ha il vantaggio che anche aumentando alcune specifiche si riesce a restare sotto i 1000.- CHF complessivi). Se però bisogna comprare anche un monitor, una tastiera e un mouse il discorso cambia e si rischia di perdere molto tempo cercando le combinazioni migliori tra costi e prestazioni. Lo Studio Display di Apple per diverse ragioni (5K, audio e qualità di costruzione) e nonostante la velocità di refresh di soli 60 Hz per noi è l’accoppiamento migliore, ma i prezzo di 1499.- CHF può comprensibilmente essere eccessivo. Cercando altrove si può risolvere in modo più che dignitoso restando complessivamente attorno ai 600.- CHF. In casa Logitech, un marchio svizzero leader nel settore delle periferiche, si trovano diverse opzioni (tastiera e mouse) pensate espressamente per prodotti Apple che vanno dai 90.- ai 230.- CHF. Per quanto riguarda i monitor l’offerta è ancora più ampia, ma con circa 350.- CHF si può portare a casa uno schermo 4K di buona qualità. Di fatto con circa 1200.- CHF si può costruire un sistema sicuramente competitivo anche se esteticamente non a livello di un iMac. 

Se però un M4 non è abbastanza l’alternativa è un M4 Pro e quindi i prezzi salgono rapidamente. La versione di partenza dei processori Pro (con CPU a 12 cuori e GPU a 16 cuori) costa 1399.- CHF e sebbene non l’abbiamo testata ci sembra un’ottimo compromesso. La macchina che sta sulla nostra scrivania nella configurazione testata costa, da sola, 2199.- CHF, ma la dotazione di RAM e SSD è al di sopra della maggior parte delle esigenze comuni e, a ben vedere, evitando di aumentare la RAM e optando per una memoria esterna collegata a una delle molte porte Thunderbolt, si possono risparmiare diverse centinaia di franchi.

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