Uno dei due vuole che la polizia gli restituisca il passamontagna usato nell'assalto.
CHICAGO - Nel febbraio dello scorso anno l'attore americano Jussie Smollett aveva denunciato di essere stato vittima di un attacco razzista e omofobo ad opera di due sconosciuti avvenuto a Chicago, ma era stato poi accusato di aver ingaggiato i suoi presunti aggressori per inscenarlo e gli era stato presentato il conto dell'indagine di polizia. Ora quella telenovela continua con uno dei suoi due finti assalitori che ha recentemente chiesto alla polizia di restituirgli il travestimento e la candeggina comprati per l'attacco.
«Il mio cliente è stato paziente, ma è ormai privato dei suo beni personali da più di un anno e non esiste alcun buon motivo per ritardare ulteriormente la restituzione», scrive l'avvocata di Abel Osundairo, Gloria Schmidt, in un documento processuale riportato da TMZ. Tra i «beni personali» in questione spiccano in particolare un passamontagna nero e un cappellino rosso con lo slogan trumpiano "MAGA" ("Make America Great Again"), che Abel e il fratello Ola avrebbero usato durante la finta aggressione. Chiesti indietro anche cinque flaconi di candeggina sequestrati nella loro abitazione, dai quali forse è venuto parte del «liquido ignoto» versato addosso a Smollett.
Abel Osundairo, che è stato prosciolto da ogni accusa, pretende anche la restituzione di due armi da fuoco, due iPhone e un copione di "Empire", serie TV che ha lanciato Smollett e nella quale Abel e il fratello hanno fatto da comparse. Il finto aggressore, però, dovrà attendere un po'. Il giudice deve ancora decidere se la restituzione degli oggetti confiscati non rischi di compromettere le indagini.