FoxTown, chi l'ha detto che è solo questione di shopping?

Ciò che è interessante è che ormai il FoxTown non è solo un centro di negozi d'abbigliamento alla moda, ma ha un valoro sociologico importante: è un osservatorio molto attendibile e aggiornato sui consumi e sugli stili di vita del pubblico europeo.  Se solo esistesse un catalogo delle nazioni che sono passate per il centro commecerciale di Mendrisio, si constaterebbe che non esiste Stato che non abbia fatto almeno una volta capolino in quel del FoxTown.
Il concetto di outlet FoxTown è stato fin dall’inizio quello di vendere direttamente dal produttore al consumatore la produzione standard (e non prodotti appositamente per l’outlet) a costi ridotti dal 30 al 70%. Unica prerogativa: non essere dell’ ultima collezione in modo da salvaguardare da un lato la boutique tradizionale che propone l’ultima collezione, dall’altro di consentire a smaltire l’eccedenza prodotta.

Un Factory Stores che in quindici anni è riuscito a creare 160 negozi, con oltre 250 marchi di prestigio e oltre 950 posti di lavoro. Il tutto distribuito su 30.000 metri quadrati di superficie di vendita. "L'obiettivo - è stato ribadito questa mattina - è di offrire al pubblico la scelta più ampia e completa nel mondo della moda, per tutti gli stili e tutte le età, a prezzi ridotti dal 30% al 70% rispetto alle boutiques".

Una realtà che non conosce venti di crisi, visto che nel 2009 il FoxTown ha incrementato il fatturato del 13% rispetto all'anno precedente. Oggi il business del weekend incide per il 50% sul giro totale degli affari. Motivo di questo successo? Per Tarchini non ci sono dubbi: una particolare attenzione al mercato in costante evoluzione, il risparmio economico offerto dai negozi, e un giusto mix di intrattenimento e shopping.