Terre rare, la Svizzera si fa sentire: pressing sulla Cina per sbloccare le esportazioni

Berna pressa Pechino sui permessi di esportazione dei minerali, temendo ripercussioni sulle catene di approvvigionamento svizzere.
BERNA - La Svizzera si è fatta sentire con la Cina in merito ai controlli sulle esportazioni di terre rare imposti ad aprile. La Segreteria di Stato dell'economia (SECO), il Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE) e l'ambasciata si sono adoperati per accelerare l'esame delle domande di licenza.
In alcuni casi, le autorizzazioni all'esportazione sono già state concesse, ha comunicato oggi a Keystone-ATS la SECO, confermando una notizia diffusa dal programma della SRF "Echo der Zeit". In altri è ancora in corso il termine legale di 45 giorni per l'esame.
Le domande devono essere presentate dall'esportatore, che di norma è un'impresa cinese. All'inizio dello scorso aprile, nell'ambito della disputa doganale con gli Stati Uniti, Pechino ha assoggettato sette importanti metalli, facenti parte delle cosiddette terre rare, a controlli generali sull'export.
Di conseguenza, le aziende al di fuori della Cina hanno dovuto sottoporsi a un complesso processo di richiesta per ottenere le autorizzazioni. Durante i colloqui con i partner locali, la Svizzera ha sottolineato che le verifiche sulle esportazioni avrebbero avuto un impatto negativo sulle catene di approvvigionamento esistenti.
Le terre rare sono componenti fondamentali per la produzione di telefoni cellulari, laptop o cuffie. Secondo la SECO, l'industria elvetica dei macchinari, degli apparecchi elettrici e dei metalli utilizza questi materiali nelle leghe, nei magneti e nell'acciaio di alta qualità. Sono usati anche negli impianti fotovoltaici, nei motori elettrici e nelle lampade a LED.
Secondo la definizione della IUPAC, le terre rare (in inglese rare-earth elements o rare-earth metals) sono un gruppo di 17 elementi chimici della tavola periodica, precisamente scandio, ittrio e i lantanoidi. Scandio e ittrio sono considerati "terre rare" poiché generalmente si trovano negli stessi depositi minerari dei lantanoidi ed hanno proprietà chimiche simili. Il termine "terra rara" deriva dai minerali dai quali vennero isolati per la prima volta, che erano ossidi non comuni trovati nella gadolinite estratta da una miniera nel villaggio di Ytterby, in Svezia. In realtà, con l'eccezione del promezio che è molto instabile, gli elementi delle terre rare si trovano in concentrazioni relativamente elevate nella crosta terrestre.