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SVIZZERALogitech punta forte sulla Svizzera: «Stiamo sicuramente espandendo l'organico»

07.08.21 - 14:24
«Il Dna svizzero è profondamente ancorato in noi: è la combinazione fra modestia e ambizione» per il Ceo Bracken Darrell
KEYSTONE
Il CEO di Logitech Bracken Darrell.
Il CEO di Logitech Bracken Darrell.
Fonte Ats
Logitech punta forte sulla Svizzera: «Stiamo sicuramente espandendo l'organico»
«Il Dna svizzero è profondamente ancorato in noi: è la combinazione fra modestia e ambizione» per il Ceo Bracken Darrell

AARAU - La Svizzera per Logitech è importante e lo rimarrà anche in futuro: lo afferma il presidente della direzione Bracken Darrell, aggiungendo che il gruppo noto in tutto il mondo per i mouse, le tastiere e le webcam sta assumendo ulteriormente personale nella Confederazione.

«Non forniamo nessuna cifra, ma stiamo sicuramente espandendo l'organico», afferma il Ceo in un'intervista pubblicata da Watson e altre testate di CH Media. «Lo abbiamo già fatto negli ultimi mesi. Se tutti tornassero ora in ufficio probabilmente avremmo troppo poco spazio».

La sede di Losanna è «super-importante», prosegue il dirigente 58enne con laurea in Arkansas e master a Harvard. «Ci vado una settimana al mese, almeno così era prima del coronavirus. Losanna è la nostra sede più importante per la ricerca e lo sviluppo. Il Dna svizzero è profondamente ancorato in noi: è la combinazione fra modestia e ambizione».

Il corso dell'azione Logitech è però sceso dopo la pubblicazione dei risultati trimestrali, peraltro ottimi. «Questo probabilmente ha a che fare con il fatto che non abbiamo ritoccato di nuovo al rialzo le previsioni di crescita dopo averlo già fatto in aprile», spiega Darrell. «In ogni caso, sono molto ottimista sulla crescita a lungo termine».

Il dirigente padre di tre figli adulti dice di non aver paura di un calo delle vendite dovuto alla riduzione delle superfici di uffici, sulla scia del boom del telelavoro. «Non sono preoccupato per questo: più i dipendenti lavorano da casa, più le aziende forniranno loro materiale informatico. Allo stesso tempo, gli uffici stanno diventando sempre più luoghi d'incontro: ed è lì che i nostri sistemi di videoconferenza sono necessari».

Finora - osserva l'intervistatore - le imprese elvetiche si sono però mostrate sparagnine nel fornire contributi per il cosiddetto home office. «Ci vuole la consapevolezza che è meglio investire nel proprio personale», ribatte Darrell. «I dipendenti devono sentirsi a proprio agio, mentalmente e anche ergonomicamente. Per esempio nelle teleconferenze il suono è importante, più importante dell'immagine, perché altrimenti nascono malintesi. Per me è chiaro: le aziende dovrebbero sostenere i loro collaboratori negli investimenti per il telelavoro. Questo aumenta l'apprezzamento e la produttività».

Importante per Logitech è stata anche la didattica a distanza, un'esigenza emersa sulla scia del Covid. «Abbiamo sempre avuto un piede in questa attività, ma naturalmente la pandemia ha accelerato enormemente le cose: improvvisamente c'era bisogno di aule digitali».

L'esercizio 2021/2022 si annuncia quindi positivo: il fatturato è atteso stabile (da -5% a +5%) rispetto a quello da primato (5,3 miliardi di dollari) dei dodici mesi precedenti. «Ma se andrà bene, ebbene sì, è possibile un nuovo anno record», afferma il Ceo in carica dal 2013. Sul fronte della redditività, la società punta su un utile operativo compreso fra 800 e 850 milioni di dollari.

Fondata nel 1981 a Apples (VD), Logitech si è rapidamente espansa nella Silicon Valley californiana. Oggi è una realtà presente in tutto il mondo con oltre 7000 dipendenti. Il gruppo fabbrica ogni anno circa 150 milioni di prodotti, che vengono venduti in oltre un centinaio di paesi.

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