Non è tutto oro quello che luccica a Fort Knox

Un parlamentare Usa chiede di verificare l’oro di Fort Knox. Secondo Ron Paul -e il web- le riserve auree americane sarebbero fasulle
WASHINGTON D.C. - Che l’oro sia una superstar e un solido bene rifugio ormai non è una novità, purché sia oro vero. Ma come dubitare dell’imprendibile fortezza di Fort Knox e della serietà degli Stati Uniti? Invece, qualcuno dei dubbi li ha, in particolare il candidato alla presidenza Usa Ron Paul, deputato repubblicano del Texas e Presidente del sottocomitato sulla politica monetaria americana.
Inchiesta parlamentare - Di recente, questo politico controcorrente le cui dichiarazioni suscitano sempre polemiche e innescano interminabili blog sulla rete, aveva chiesto che le riserve auree statunitensi fossero ricontate, un lingotto per volta, e voleva anche il ritorno alla parità del dollaro con l’oro. Ora, con l’irruenza che lo contraddistingue, chiede che lo U.S. Treasury Department e la zecca di stato U.S. Mint testimonino il 23 giugno se l’oro di Fort Knoy sia vero o falso. Questa notizia dell’oro falso circola da diverso tempo nel web, ma i grandi media l’avevano considerata la solite leggenda metropolitana. Adesso pare che Ron Paul ci creda.
Oro falso e leggende vere? La vicenda, secondo le voci virtuali, risale al 2009 quando il governo cinese aveva ricevuto un carico di lingotti d’oro da Fort Knox. Una procedura di routine, dato che il metallo giallo è regolarmente usato per gli scambi tra paesi, per pagare i debiti e per regolare l’equilibrio del commercio, sotto la supervisione della London Bullion Market Association di Londra. Ma quando la Cina ha chiesto le prove per garantire la purezza e il peso dei lingotti d’oro, i rumori Internet dicono che si trattava di tungsteno con solo un rivestimento esterno di oro, con tanto di numeri di serie e marchi di fabbrica degli Stati Uniti. Il tungsteno ha un peso specifico molto vicino a quello dell’oro, e costa relativamente poco. Sembra anche che gran parte di questo oro sia stato piazzato, tramite i soliti canali di intermediazione internazionali, in diversi istituti bancari di vari paesi, oltre alla Cina.
C'è, ma non l'ha visto nessuno - Il Tesoro nega tutto, ma intanto pressato dalle richieste di Ron Paul e di altri ha dovuto cominciare a tirar fuori tutta la documentazione relativa ai movimenti di oro in entrata ed in uscita dagli anni ‘90 ad oggi, ma avverte che verificare i lingotti costerà circa 15 milioni di dollari, 30 minuti per lingotto e 350 000 ore di lavoro di 400 persone. Gli enti di stato sono sempre bravissimi nel far balenare le minacce della burocrazia... Qualcuno arriva a dire che nessuno ha più visto oro a Fort Knox dagli anni ’30, ma l’Ispettore generale del Tesoro Usa ha dichiarato di aver personalmente visto le riserve d’oro nei vari compartimenti di deposito a lungo termine, mentre alla Tv CNBC che ha chiesto di filmare l’oro a Fort Knox, dato che il loro materiale d’archivio risale al 1974, la risposta è stata che da quei tempi nessun estraneo ha visitato i forzieri che sono off limits.
Insomma, proprio una vicenda alla Goldfinger.
L.M.V.




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