Il premier britannico Keir Starmer dopo il summit di Parigi: «Serve una pace duratura»
PARIGI - Il destino dell'Ucraina «non mette in gioco solo il futuro» di Kiev, ma è «una questione esistenziale per l'Europa intera» in quanto continente. Lo ha detto il premier britannico Keir Starmer alla Bbc dopo il vertice di Parigi, evocando un momento di svolta "generazionale per la sicurezza collettiva europea" e britannica, non senza insistere che solo una «pace durevole che salvaguardi la sovranità dell'Ucraina farà da deterrente a future aggressioni di Putin». Nel contempo Starmer ha difeso l'approccio Usa, affermando come non possa essere «una sorpresa» che Trump voglia un maggiore impegno dell'Europa «per la propria sicurezza».
In generale però, il summit parigino ha ribadito quanto già si sapeva. O questo almeno è quanto lasciato intendere dal cancelliere tedesco Olaf Scholz, il primo a congedarsi questa seram per un impegno a Berlino: sostegno continuo all’Ucraina e, per il momento, nessuno schieramento di forze militari europee sul posto. «È prematuro parlarne».
Ma attorno al tavolo è stato ripetuto anche che l’Ue e gli Stati Uniti devono necessariamente lavorare di concerto e, ugualmente, che Kiev dovrà avere un ruolo in prima fila nei negoziati. Il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, ha già avvertito alleati (e non) che ogni intesa senza l’Ucraina non sarà riconosciuta. E tornando al disegno più ampio, il cancelliere tedesco ha ricordato a Washington che «la Nato si basa sul fatto che agiamo sempre insieme e condividiamo i rischi. Questo non deve essere messo in discussione».