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BREXIT"Cornice Windsor", Sunak oggi è a Belfast

28.02.23 - 12:05
Il primo ministro, dopo l'accordo con l'Ue, sembra aver superato le opposizioni interne ai Tories
REUTERS
Fonte Ats Ans
"Cornice Windsor", Sunak oggi è a Belfast
Il primo ministro, dopo l'accordo con l'Ue, sembra aver superato le opposizioni interne ai Tories

LONDRA - Sembra per ora "dissolversi" in qualcosa di marginale - come riconosce pure il "Daily Mail", fra i giornali della destra britannica più populista - la temuta rivolta dei falchi della maggioranza Tory contro l'accordo di revisione del contrastato protocollo post-Brexit sull'Irlanda del Nord formalizzata ieri in pompa magna dal premier Rishi Sunak con la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen nell'ambito della cosiddetta "cornice Windsor".

Incoraggiato da un'accoglienza alla fin fine positiva dei risultati negoziali incassati dopo mesi di tensioni - al di là di qualche polemica residua sul ruolo assegnato a margine del vertice a re Carlo III - Sunak si è spostato oggi a Belfast per aprire un dialogo con i partiti e le diverse comunità confessionali locali, intenzionato a cercare di fare di questa svolta una base per superare lo stallo nelle istituzioni nordirlandesi.

Parlando alla BBC al suo arrivo, ha insistito che gli emendamenti al protocollo potranno fare ora «una differenza positiva» per tutte le fazioni dell'Ulster. A cominciare dai coriacei unionisti del Dup, i quali hanno per adesso preso tempo su un'intesa che a loro dire lascia aperti alcuni dubbi ma contiene "progressi", senza bocciarla a priori.

Il premier può rivendicare del resto di aver portato a casa l'introduzione di un «freno di salvaguardia» che le istituzioni di Belfast potranno esercitare - attraverso un potere di veto da affidare al governo centrale di Londra - su eventuali modifiche che Bruxelles dovesse introdurre a quel «3% scarso» di leggi Ue a cui l'Ulster è destinato a restare soggetto per mantenere aperto il confine con la Repubblica d'Irlanda (come prescritto dalla storica pace del Venerdì Santo 1998) rispettando l'integrità del mercato unico europeo.

Novità riconosciuta come un successo dalle prime pagine dei maggiori giornali del Regno, nonché da gran parte della Camera dei Comuni, dove nel dibattito di ieri sera la "cornice Windsor" ha ottenuto un sostanziale via libera non solo dal Labour e da altre forze d'opposizione, ma anche da una schiera di veterani della corrente Tory dei brexiteer ultrà, nel silenzio o nell'assenza di un fronte critico interno ridimensionato per ora alle voci di pochi orfani inconsolabili di Boris Johnson quali gli ex ministri Nadine Dorries o Jacob Rees-Mogg.

Qualche polemica si trascina viceversa sul ruolo svolto nella giornata di ieri da Carlo: protagonista - dopo annunci e smentite - di un'insolita udienza concessa a von der Leyen nel vicino castello di Windsor subito dopo la fine dei negoziati di cui a leggere il "Daily Mail" «il re potrebbe» prima o poi «pentirsi».

Udienza cerimoniale, ma a rischio di essere scambiata per un'interferenza politica impropria secondo figure come Rees-Mogg o Arline Foster, ex leader del Dup e membro della Camera dei Lord. E rispetto alla quale il "Times" evoca addirittura ipotesi di «cambiamento protocollare» nelle relazioni istituzionali fra governo e monarchia, tenuto conto che nella versione della corte l'udienza risulta essere avvenuta da prassi «su raccomandazione» dell'esecutivo, mentre per Downing Street sarebbe stato un gesto di cortesia frutto anche della «volontà di Buckingham Palace».

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