Cerca e trova immobili
STATI UNITI

Deb Haaland, la prima ministra nativa americana della storia

I repubblicani si sono opposti alla nomina a causa delle sue posizioni sui combustibili fossili
keystone-sda.ch (Jim Watson)
Deb Haaland è diventata la prima ministra nativa americana della storia degli Stati Uniti.
Deb Haaland, la prima ministra nativa americana della storia
I repubblicani si sono opposti alla nomina a causa delle sue posizioni sui combustibili fossili
WASHINGTON - Il Senato degli Stati Uniti ha confermato ieri la nomina di Deb Haaland quale segretaria degli Interni dell'amministrazione Biden. Un momento storico, che fa di lei la prima nativa americana a ricoprire la carica di ministro nella storia...

WASHINGTON - Il Senato degli Stati Uniti ha confermato ieri la nomina di Deb Haaland quale segretaria degli Interni dell'amministrazione Biden. Un momento storico, che fa di lei la prima nativa americana a ricoprire la carica di ministro nella storia del Paese.

Haaland ha raccolto 51 consensi e 40 voti contrario, incontrando l'opposizione di larga parte dei rappresentanti repubblicani, preoccupati per le sue posizioni - considerate estreme - sui combustibili fossili. Sono stati quattro gli esponenti del Grand Old Party che hanno votato in suo favore. 

«Spero che questa nomina possa essere un'ispirazione per gli americani: andare avanti insieme come una nazione e creare opportunità per tutti noi» ha dichiarato Haaland nel corso delle audizioni di conferma per l'incarico. «È difficile non sentirsi obbligati a proteggere questa terra, e sento che ogni persona indigena in questo paese lo capisce. Vogliamo proteggere questo paese, e questo significa proteggerlo in ogni modo». 

🔐 Sblocca il nostro archivio esclusivo!
Sottoscrivi un abbonamento Archivio per leggere questo articolo, oppure scegli MyTioAbo per accedere all'archivio e navigare su sito e app senza pubblicità.
Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.

Sappiamo quanto sia importante condividere le vostre opinioni. Tuttavia, per questo articolo abbiamo scelto di mantenere chiusa la sezione commenti.

Su alcuni temi riceviamo purtroppo con frequenza messaggi contenenti insulti e incitamento all'odio e, nonostante i nostri sforzi, non riusciamo a garantire un dialogo costruttivo. Per le stesse ragioni, disattiviamo i commenti anche negli articoli dedicati a decessi, crimini, processi e incidenti.

Il confronto con i nostri lettori rimane per noi fondamentale: è una parte centrale della nostra piattaforma. Per questo ci impegniamo a mantenere aperta la discussione ogni volta che è possibile.

Dipende anche da voi: con interventi rispettosi, costruttivi e cortesi, potete contribuire a mantenere un dialogo aperto, civile e utile per tutti. Non vediamo l'ora di ritrovarvi nella prossima sezione commenti!
NOTIZIE PIÙ LETTE