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Le carte che mancano. Le foto che spariscono

Il Dipartimento di Giustizia statunitense ha iniziato a rendere pubblici i documenti sul caso Epstein. Ma, tra omissis e file mancanti, tra le vittime prevalgono dubbi e delusione
AFP
Fonte red
Le carte che mancano. Le foto che spariscono
Il Dipartimento di Giustizia statunitense ha iniziato a rendere pubblici i documenti sul caso Epstein. Ma, tra omissis e file mancanti, tra le vittime prevalgono dubbi e delusione

WASHINGTON D.C. - Venerdì scorso, il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti ha iniziato a pubblicare i documenti sullo scandalo legato a Jeffrey Epstein. Si sta parlando di centinaia di migliaia di carte e fotografie, molte delle quali sono state censurate per proteggere l’identità delle vittime.

Ma proprio la grande quantità di omissis ha subito generato polemiche attorno a un’azione di trasparenza che è arrivata dopo mesi di discussioni e tentennamenti. Non solo. Nelle ore successive alla pubblicazione, una quindicina dei file che erano stati resi pubblici sono scomparsi dal sito del Dipartimento di Giustizia. E tra le foto rimosse, ce n’è una che ritrae anche Donald Trump e la moglie Melania con il finanziere, morto in carcere nel 2019, e Ghislaine Maxwell, la sua intima sodale.

La “sparizione” di quella manciata di fotografie non è di certo passata inosservata. In particolare, tra i democratici che fanno parte della Commissione di Vigilanza della Camera, che parlano di insabbiamento, rivendicando quel «diritto alla trasparenza» che spetta al pubblico americano. E poi c’è tutta quella parte del materiale che ancora attende di essere pubblicato e di cui la stampa a stelle e strisce ha fatto immediatamente notare l’assenza. Ed è qui che sta la delusione di chi, invece, si aspettava rivelazioni ben più consistenti dalla pubblicazione.

Ad esempio, mancano all’appello interviste e testimonianze che l’Fbi ha raccolto dalle vittime nel corso degli anni così come appunti e annotazioni. Carte delicate che dovrebbero trovare spazio prossimamente. Il Dipartimento di Giustizia ha infatti motivato questi ritardi con l’importante lavoro di occultamento che le autorità stanno facendo sulle carte per garantire l’anonimato delle vittime e la protezione del loro dati.

In altre parole, ci saranno altre pubblicazioni in futuro. Ma al momento, soprattutto tra le vittime dell’ex finanziere, a prevalere sembra essere, più di ogni altra cosa, il senso di delusione.

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