Musk voleva acquistare la sussidiaria senza scopo di lucro, centrale per il futuro dell'AI. Ma Altman dice no e ironicamente rilancia
WASHINGTON - Elon Musk offre quasi 100 miliardi per acquistare la non-profit che controlla OpenAI, Sam Altman dice no e anzi provocatoriamente offre a sua volta 9,74 miliardi per Twitter.
Lo scambio di battute è solo l'ultimo di una battaglia che si sta sviluppando attorno all'AI, tematica resa ancor più attuale dall'ascesa di chatbox cinesi, che stanno mettendo sotto pressione le aziende americane che operano nel campo.
Altman e Musk co.fondarono OpenAI come "charity" nel 2015, poi nel 2019 l'azienda, con l'attuale patron di Tesla che l'aveva lasciata e l'altro che era amministratore delegato, aveva creato una sussidiaria a scopo di lucro per raccogliere denaro da vari investitori, tra cui Microsoft. Ora Altman desidera trasformare la sussidiaria in un'azienda tradizionale e di scorporare l'organizzazione non-profit, che deterrebbe azioni nella nuova organizzazione profit. Dunque, chi comprasse la società ora non-profit potrebbe avere di conseguenza il potenziale controllo, grazie a un ampio numero di quote, di OpenAI.
Sam Altman da un lato progetta investimenti di 500 miliardi di dollari in infrastrutture tramite la joint venture Stargate, 'benedetta' recentemente da Donald Trump alla Casa Bianca, mentre Elon Musk vorrebbe fondere la sua società di intelligenza artificiale Musk yAI con OpenAI ed è sostenuto da investitori come Valor Equity Partners, Baron Capital, Atreides Management, Vy Capital e 8VC, una società di venture capital guidata dal co-fondatore di Palantir Joe Lonsdale. Anche Ari Emanuel, Ceo della società di Hollywood Endeavor, sta sostenendo l'offerta tramite il suo fondo di investimento.
Tra le accuse di Musk a OpenAI c'è quella di aver tradito la sua missione non-profit originale creando un ramo a scopo di lucro e colludendo con il suo più grande investitore, Microsoft, per dominare lo sviluppo dell'intelligenza artificiale.
Entrambi sono nelle grazie di Trump e paiono aver ingaggiato una battaglia per il dominio nel cruciale mondo dell'AI.
All'offerta di 97,4 miliardi di Musk è arrivata la replica ironica di Altman, che non accetta e per un decimo della cifra si dice pronto a rilevare Twitter.