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MONDOArrivi dalla Cina? Anche Germania, Belgio, Svezia e Grecia impongono il test

06.01.23 - 17:06
La Svizzera ne discuterà mercoledì
keystone-sda.ch / STF (Wayne Zhang)
Fonte ats akr dpa
Arrivi dalla Cina? Anche Germania, Belgio, Svezia e Grecia impongono il test
La Svizzera ne discuterà mercoledì

BRUXELLES - Germania, Belgio, Svezia e Grecia si sono aggiunte nelle ultime ore alla lista dei Paesi - di cui fanno parte ad esempio Regno Unito, Francia, Italia, Corea del Sud e Stati Uniti - che hanno introdotto test obbligatori per il Covid per i viaggiatori in arrivo dalla Cina. Dal canto suo, il Consiglio federale dovrebbe discutere mercoledì su un'eventuale introduzione di tali test.

La decisione dei diversi Paesi è stata presa dopo una riunione di esperti mercoledì a Bruxelles in cui non c'è stato un accordo su misure obbligatorie per tutti ma solo su una forte raccomandazione, oltre che per i test anche per l'uso obbligatorio di mascherine a bordo degli aerei dalla Cina.

I viaggiatori in arrivo in Grecia dovranno quindi esibire un test negativo effettuato prima dell'imbarco e non oltre 48 ore prima.

Il ministro della Salute tedesco, Karl Lauterbach, ha anticipato un cambiamento delle regole per l'ingresso nel Paese a breve termine (presumibilmente già da lunedì prossimo) e che i viaggiatori in arrivo dalla Cina dovranno esibire il risultato di un test rapido al loro ingresso in Germania. Sempre in Germania verranno effettuati test su campioni random per la ricerca di nuove varianti.

In Svezia, l'obbligo dei test per i passeggeri dalla Cina scatterà domani e durerà tre settimane. Le misure, ha detto il ministro degli Affari sociali, Jakob Forssmed, sono "cautelative" e non interessano i cittadini svedesi e i bambini di meno di 12 anni.

Consiglio federale ne discuterà mercoledì
In Svizzera, il Consiglio federale discuterà verosimilmente nella sua seduta di mercoledì prossimo dell'eventuale introduzione di test Covid obbligatori per i viaggiatori in provenienza dalla Cina. È quanto ha indicato oggi all'agenzia Keystone-ATS l'Ufficio federale della sanità pubblica (UFSP).

Vista la protezione elevata contro un'evoluzione grave della malattia tra la popolazione «non pensiamo che l'epidemia attuale in Cina possa rappresentare un rischio maggiore per il sistema sanitario svizzero», ha precisato l'UFSP.

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COMMENTI
 

M70 1 anno fa su tio
i ns politici aspettano sempre, non sanno mai prendere proprie decisioni..loro aspettano sempre e al massimo seguono gli ordini degli altri..che pena .

Brissago 1 anno fa su tio
Basta con sta pagliacciata
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