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RUSSIAFiamme nel principale centro aerospaziale russo

21.05.22 - 10:17
Non ci sarebbero vittime. L'incendio ha preso il via da una sottostazione di trasformazione
Depositphotos (foto d'archivio)
Fonte ats
Fiamme nel principale centro aerospaziale russo
Non ci sarebbero vittime. L'incendio ha preso il via da una sottostazione di trasformazione

MOSCA - Fiamme si sono sviluppate in una sottostazione di trasformazione nei locali dell'Istituto centrale di aeroidrodinamica Zhukovsky (TsAGI) nella regione di Mosca, il centro più importante nel settore aerospaziale russo

Lo ha riferito una fonte informata all'agenzia russa Interfax: «Una sottostazione di trasformazione è in fiamme nell'area di 30 chilometri quadrati al numero 1 di via Zhukovsky», ha detto la fonte.

Successivamente la stessa fonte ha spiegato che l'incendio è stato spento e non sono state segnalate vittime. Tra gli sviluppi del TsAGI ci sono la partecipazione ai progetti del razzo Energia e dello Space Shuttle Buran.

Quello di oggi all'Istituto centrale di aeroidrodinamica Zhukovsky non è il primo incendio che si verifica nella Federazione Russa da quando è cominciata la guerra in Ucraina.

Tra gli altri, il 21 aprile scorso le fiamme si sono sviluppate a Tver, 150 chilometri a nord-ovest di Mosca, nell'Istituto centrale di ricerca delle forze di difesa aerospaziali della città, considerata la Cape Canaveral russa, che si occupa anche dei sistemi di lancio e difesa missilistica.

Successivamente un altro rogo di ampie dimensioni si è sviluppato nel più grande impianto chimico di solventi russo nella città di Kineshma, a 400 kilometri dalla capitale. Il primo maggio nuovo incendio nello stabilimento di Perm, negli Urali centrali, dove si produce la polvere da sparo per armamenti compresi i sistemi lanciamissili Grad e Smerch.

Il 3 maggio è stato avvolto dalle fiamme un magazzino di 33.800 metri quadrati che, secondo i media sarebbe un deposito della casa editrice pro-Cremlino Prosveshchenie. Il 4 maggio è stata la volta della zona industriale di Nizhni Novgorod, a est di Mosca, dove sono bruciati 2 mila metri quadrati di un deposito di solventi.

Nelle scorse settimane fonti vicine al Cremlino non hanno escluso l'ipotesi che gli incendi in strutture sensibili russe potrebbero essere riconducibili alla cyberguerra di Kiev.

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