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Coronavirus: oltre cinque milioni di morti nel mondo

Il Covid-19 non molla la presa nonostante i vaccini. Negli Stati Uniti i decessi registrati sono oltre 700mila.
Keystone
Alcune persone riunite in un'installazione che commemora le persone decedute a causa del Covid.
Fonte ats ans
Coronavirus: oltre cinque milioni di morti nel mondo
Il Covid-19 non molla la presa nonostante i vaccini. Negli Stati Uniti i decessi registrati sono oltre 700mila.
NEW YORK - Il Covid presenta un conto salato: i morti nel mondo a causa del virus sono oltre cinque milioni, di cui più di 700'000 solo negli Stati Uniti. Il bilancio continua ad aggravarsi di settimana in settimana, mostrando come il coronavi...

NEW YORK - Il Covid presenta un conto salato: i morti nel mondo a causa del virus sono oltre cinque milioni, di cui più di 700'000 solo negli Stati Uniti. Il bilancio continua ad aggravarsi di settimana in settimana, mostrando come il coronavirus non molli la presa con la variante Delta nonostante i vaccini.

Se per raggiungere i primi 2,5 milioni di decessi ci sono voluti 12 mesi, per gli altri 2,5 milioni sono bastati meno di otto mesi, emerge dai dati della Reuters secondo la quale la scorsa settimana si sono registrati una media di 8000 morti per Covid al giorno nel mondo, circa cinque al minuto.

Numeri che spaventano soprattutto alla luce della disponibilità dei vaccini, ampia almeno nei Paesi sviluppati dove il dibattito è concentrato sulla somministrazione della terza dose.

Solo negli Stati Uniti, dove i vaccini non mancano e sono facilmente reperibili ovunque, è stata superata la triste soglia dei 700'000 decessi dall'inizio della pandemia, ovvero quanti l'intera popolazione della capitale Washington DC o di Boston. La recente ondata di Covid con la variante Delta sta colpendo soprattutto i non vaccinati negli Stati del sud, dove il tasso di inoculazioni è basso e i no vax si battono con tutte le loro forze per difendere i loro diritti. Nonostante una campagna serrata per promuovere la sicurezza dei vaccini, uno zoccolo duro di americani infatti non cede. O almeno non ha ceduto finora: molto infatti dipenderà da eventuali obblighi di vaccino imposti a livello statale.

A New York è entrato in vigore quello per i medici e gli infermieri dello Stato, facendo scattare una corsa alle vaccinazioni per non perdere il posto di lavoro dopo i falliti tentativi di ricorso legale. I tribunali infatti finora non si sono mostrati accondiscendenti nei confronti dei contrari al vaccino, respingendo in diverse occasioni le loro richieste di sospensione dell'obbligo.

L'ultimo pronunciamento in questo senso è arrivato dalla Corte Suprema Americana: il giudice Sonia Sotomayor, assegnata a valutare le richieste di emergenza, ha respinto la richiesta avanzata da quattro insegnanti della città di New York per sospendere l'obbligo di vaccino contro il Covid mentre lo scontro nei tribunali prosegue. L'obbligo è scattato venerdì alle ore 17 locali, ore 23 svizzere. Gli insegnanti non vaccinati saranno sospesi senza stipendio quando le scuole riapriranno lunedì.

Il tentativo più audace d'America sulle vaccinazioni è comunque quello della California, dove si procederà all'obbligo per tutti gli studenti non appena le autorità sanitarie avranno dato il via libera definitivo per tutte le età. Per ora il vaccino contro il Covid è stato approvato dai 16 anni in poi, mentre è stata concesso solo l'autorizzazione di emergenza per chi ha dai 12 ai 15 anni. Una volta che le autorità federali avranno concesso l'ok definitivo anche ai 12-15 anni, lo Stato richiederà l'obbligo di vaccino sia nelle scuole pubbliche sia in quelle private. Lo stesso vale per le scuole elementari. Si tratta di un test importante che, se funzionerà, potrebbe fare da apripista in America.

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