La trattativa Stato-Mafia ci fu, ma non il reato: la nuova sentenza ribalta tutto

Assolti gli alti ufficiali dei Carabinieri e anche Marcello Dell'Utri
Assolti gli alti ufficiali dei Carabinieri e anche Marcello Dell'Utri
PALERMO - Clamoroso colpo di scena nel processo di appello sulla cosiddetta "Trattativa Stato-Mafia". La sentenza di primo grado è stata ribaltata e si è arrivati all'assoluzione degli ex ufficiali dei Carabinieri coinvolti (Mario Mori, Antonio Subranni e Giuseppe De Donno e anche di Marcello Dell'Utri, ex senatore di Forza Italia e storico collaboratore di Silvio Berlusconi.
Se nel 2018, in primo grado, i giudici avevano sostenuto che l'approccio ai boss mafiosi da parte di uomini delle istituzioni, ora la corte d'assise d'appello palermitana sancisce che la trattativa ci fu, ma il fatto non costituisce reato. Non ci fu quindi minaccia al corpo politico dello Stato. Dell'Utri è stato assolto per non aver commesso il fatto.
Confermata la condanna per il boss Leoluca Bagarella, ma con la riduzione di un anno (da 28 a 27, non procedendo «limitatamente alle condotte commesse in pregiudizio dell’allora governo» guidato da Silvio Berlusconi) e quella Nino Cinà (12 anni). Prescritte le accuse al pentito Giovanni Brusca.





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