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MESSICOBoss dei Los Zetas ucciso dal coronavirus

12.05.20 - 10:00
Moisés Escamilla May è deceduto nella prigione di Puente Grande dopo una settimana di ricovero
Keystone (archivio)
Boss dei Los Zetas ucciso dal coronavirus
Moisés Escamilla May è deceduto nella prigione di Puente Grande dopo una settimana di ricovero

ALMOLOYA DE JUÁREZ - Moisés Escamilla May, boss del "cartello" criminale Los Zetas, è morto nel centro di reclusione federale di Puente Grande lo scorso 8 maggio per problemi respiratori causati dal coronavirus. Il suo ricovero nell'infermieria del carcere, ha riferito l'emittente Televisa, era avvenuto una settimana prima ma l'informazione era rimasta riservata per motivi di sicurezza.

Noto con il soprannome di "El Gordo May", il boss aveva 45 anni e stava scontando l'undicesimo di 37 anni di carcere a cui era stato condannato per aver decapitato dodici persone nella città di Cancún. Fu arrestato nel 2008 assieme ad altri otto uomini dell'organizzazione.

Attivi dalla fine degli anni Novanta fino al 2018, i Los Zetas sono stati una delle organizzazioni criminali più violente e brutali del Messico. Nati come gruppo paramilitare, si sono rapidamente evoluti in un vero e proprio cartello criminale, dedito al traffico di droga e al racket delle estorsioni, rivaleggiando negli anni con i cartelli del Golfo (con il quale erano inizialmente alleati) e quello di Sinaloa.

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