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MONDONel mondo i positivi al coronavirus sfiorano i due milioni

15.04.20 - 08:33
Negli Usa sono morte 2228 persone nelle ultime 24 ore
keystone-sda.ch / STF (ETIENNE LAURENT)
Il numero dei positivi al coronavirus nel mondo è di quasi due milioni.
Il numero dei positivi al coronavirus nel mondo è di quasi due milioni.
Fonte Ats Ans
Nel mondo i positivi al coronavirus sfiorano i due milioni
Negli Usa sono morte 2228 persone nelle ultime 24 ore

BALTIMORA - Sono quasi due milioni le persone che nel mondo sono risultate positive a un tampone per il coronavirus.

La cifra di 1'982'552 è stata fornita dalla Johns Hopkins University, incrociando i dati provenienti da tutto il mondo. Si tratta, come detto, di contagi confermati e non del totale delle persone che hanno contratto il coronavirus, che è molto più elevato.

Usa, 2228 morti in 24 ore - Sono 2228 i morti per coronavirus negli Stati Uniti nelle ultime 24 ore, secondo quanto emerge dai dati dell'università con sede a Baltimora.

Dal canto suo, la città di New York - già al centro della pandemia - ha alzato il numero di morti di oltre 3700 unità, dopo che le autorità hanno fatto sapere di aver incluso nel calcolo persone che non erano mai state testate ma che, dai sintomi riscontrati, sono deceduti per il virus. Le nuove cifre, pubblicate dal Dipartimento della sanità della città, hanno portato a oltre 10mila le vittime dell'epidemia nella metropoli e a più di 26mila il totale dei morti a oggi negli Stati Uniti.

Trump mette la firma, gli assegni partono in ritardo - Gli assegni che i cittadini statunitensi riceveranno nell'ambito del piano di aiuti da 2200 miliardi di dollari (2156 miliardi di franchi al cambio attuale) saranno firmati dal presidente Donald Trump. Il Dipartimento del tesoro ha infatti ordinato che il nome del presidente fosse stampato sugli assegni che l'Agenzia delle entrate americane si sta affrettando a spedire. La direttiva causerà alcuni giorni di ritardo per l'invio.

Lo riporta il Washington Post citando alcune fonti, secondo le quali la «decisione senza precedenti» è stata formalizzata l'altro ieri: sarà la prima volta che la firma di un presidente appare su assegni dell'Agenzia delle entrate.

America Latina, più di 72mila contagiati - Il numero dei contagiati da coronavirus in America latina ha raggiunto oggi quota 72'024, dei quali 3203 sono morti. È quanto emerge da una statistica elaborata dall'agenzia di stampa italiana Ansa sulla situazione esistente in 34 nazioni e territori latinoamericani.

In poco più di 48 ore, la regione è passata dai 60'300 casi confermati e le 2503 persone decedute del 12 aprile, al più pesante bilancio comunicato oggi. Va detto che quasi un terzo dei contagiati e la metà dei morti hanno origine in Brasile, dove fra l'altro si registrano polemiche sulla attendibilità delle statistiche ufficiali. La nazione, che con oltre 210 milioni di abitanti è la più popolosa dell'America Latina, conta 25'262 contagiati dal nuovo coronavirus confermati, di cui 1532 sono deceduti.

Seguono il Perù, che ha avuto un fortissimo aumento di contagi (10'303 con 230 morti), e il Cile (7917 e 92). Entrambi questi stati hanno nelle ultime ore superato l'Ecuador (7603 e 369) che continua comunque ad essere il Paese più colpito in rapporto alla sua popolazione. Nelle posizioni successive si collocano il Messico (5014 e 332), Panama (3472 e 94), la Repubblica Dominicana (3286 e 1183), la Colombia (2852 e 112) e l'Argentina (2277 e 102).

Cina, un decesso nell'Hubei - La Cina ha avuto martedì 46 nuovi casi di infezioni da coronavirus, di cui 36 importati e dieci interni, relativi alle province di Heilongjiang (otto) e Guangdong (due). La Commissione sanitaria nazionale (Nhc), negli aggiornamenti quotidiani, ha segnalato anche un nuovo decesso nell'Hubei, la provincia epicentro della pandemia, per un totale di 3342.

I casi importati sono saliti a 1500, di cui 596 risoltisi con la dimissione dagli ospedali dopo la guarigione e 904 ancora in cura, mentre sono 45 i pazienti in gravi condizioni. Il totale delle infezioni si è portato a 82'295 unità, mentre il tasso di guarigione è salito al 94,5% grazie alle 77'816 persone che hanno superato il virus. Gli asintomatici accertati ieri sono stati 57, di cui tre importati: il totale è salito a 1023, di cui 228 provenienti dall'estero, e tutti restano ancora sotto stretta osservazione medica.

Nuovi casi e decessi in Corea del Sud - La Corea del Sud ha registrato 27 nuovi casi di malattia Covid-19, confermando gli stessi numeri di lunedì: con i 25 di domenica, i contagi sono sotto quota 30 da tra giorni di fila, ha rilevato il Korea Centers for Disease Control and Prevention (Kcdc), secondo cui ci sono altri tre decessi, per un numero complessivo di morti nel paese di 225.

Le infezioni totali si sono portate a 10'591, a fronte di 7616 guarigioni. Le autorità sanitarie hanno messo in guardia dai rischi legati ai focolai, anche piccoli, rilevabili nelle chiese e negli ospedali. Quanto ai contagi di ritorno, i casi accertati ieri sono stati quattro, tutti evidenziati agli ingressi di frontiera, facendo salire il totale a 955. Per abbattere le infezioni, il governo di Seul ha deciso di varare rigide misure di distanziamento sociale della durata di quattordici giorni, estese di altre due settimane fino al 19 aprile.

I parlamentari si tagliano lo stipendio in Giappone - Stipendi tagliati del 20% per la durata di un anno per i parlamentari giapponesi, a fronte degli sforzi sostenuti dall'intera collettività contro la pandemia del coronavirus. L'accordo è stato raggiunto tra l'esecutivo guidato dal partito liberaldemocratico e la principale forza politica all'opposizione, il partito democratico costituzionale del Giappone.

Un decreto legge sarà varato con l'approvazione di entrambi gli schieramenti - indica l'agenzia Jiji - e le decurtazioni in busta paga avranno effetto già dal prossimo mese. In base alla legge attuale un rappresentante eletto in una delle due camere della Dieta nipponica, percepisce un compenso di 1'294'000 yen al mese, pari a poco più di 11'381 franchi al cambio attuale. «Comprendiamo le difficoltà dei cittadini e i problemi in cui versano le aziende, ed è importante che la nostra categoria e la comunità si uniscano per combattere assieme la battaglia contro il coronavirus», ha detto Hiroshi Moriyama, il capo della comunicazione della Dieta per il partito alla guida del governo.

 

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