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«Li ho picchiati perché avevano rotto la sponda del letto»

Essobti aveva tentato di sostenere che Giuseppe, morto a 7 anni, fosse caduto dalle scale. La sorellina è ancora in ospedale
«Li ho picchiati perché avevano rotto la sponda del letto»
Essobti aveva tentato di sostenere che Giuseppe, morto a 7 anni, fosse caduto dalle scale. La sorellina è ancora in ospedale
NAPOLI - Dopo aver inutilmente tentato di sostenere che il figlio della compagna fosse morto cadendo dalle scale, Tony Essobti - il 24enne sospettato di aver ucciso a furia di botte il piccolo Giuseppe, di 7 anni - ha confessato che la sua furia omic...

NAPOLI - Dopo aver inutilmente tentato di sostenere che il figlio della compagna fosse morto cadendo dalle scale, Tony Essobti - il 24enne sospettato di aver ucciso a furia di botte il piccolo Giuseppe, di 7 anni - ha confessato che la sua furia omicida è scattata per un letto rotto.

«Ho perso la testa quando mi sono accorto che i bambini avevano rotto la sponda del letto», ha ammesso l’uomo secondo la ricostruzione dell’interrogatorio fornita da Repubblica. «Era un letto nuovo, con la mia compagna lo avevamo appena comprato facendo tanti sacrifici e loro, a furia di saltarci sopra, lo hanno spaccato. Non ho più capito niente», ha spiegato.

“Loro” sono il piccolo Giuseppe - ritrovato cadavere sul divano dell’abitazione della famiglia a Cardito, in provincia di Napoli - e la sorellina Noemi, ancora in ospedale per i traumi subiti alla testa, al volto e al tronco. Sarebbero state le sue indicazioni a contribuire alla ricostruzione di una domenica di violenza. Lei e il fratello, ha spiegato, sarebbero stati percossi anche con una scopa, versione negata da Essobti.

Le deposizioni della madre dei bambini, Valentina, 31 anni, continuerebbero invece a essere confuse e discordanti. La donna versa in stato di shock.   

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