Alla ricerca della tomba di Garcia Lorca
Un nuovo team di ricercatori parte all'assalto di uno dei misteri finora più impenetrabili della sanguinosa Guerra Civile spagnola
MADRID Un nuovo team di ricercatori parte all'assalto di uno dei misteri finora più impenetrabili della sanguinosa Guerra Civile spagnola del 1936-39: quello della fossa comune in cui Federico Garcia Lorca venne gettato 70 anni fa dopo essere stato fucilato dai miliziani franchisti.
Il grande poeta e drammaturgo era odiato dai militari che si erano sollevati contro il governo della repubblica agli ordini del generale Francisco Franco, il futuro dittatore, perché omosessuale e 'rossò, cioè fedele al governo repubblicano.
La storia - Probabilmente tradito da una soffiata, era stato arrestato a Granada dai miliziani falangisti il 16 agosto 1936 e trasferito nel centro di interrogatorio e tortura della 'Colonià a Viznar, poco fuori città. Tre giorni dopo veniva fucilato con due toreri anarchici Francisco Galadì e Joaquin Arcollas e il maestro repubblicano Diosdoro Galindo. Il plotone non lo aveva ucciso. Era stato freddato a terra con due colpi di pistola al capo da uno dei miliziani, Antonio Benavides, che a lungo si vantò di avergli "messo due pallottole in testa". I quattro cadaveri vennero gettati in una fossa comune, forse un vecchio pozzo. Per più di 60 anni nessuno ha cercato di ritrovare i resti dell' autore di Nozze di Sangue e dei suoi tre compagni. La Spagna del dopo franchismo a lungo ha preferito lasciare nell'armadio molti scheletri della dittatura. In tutto il paese ci sono ancora centinaia di fosse comuni della Guerra Civile, mai aperte e spesso nemmeno localizzate. Nel 2009, dopo l'adozione della legge sulla Memoria Storica del governo di José Luis Zapatero, c'è stato un primo tentativo. Gli scavi, in una zona fra Viznar e Alfacar indicata da un ex-militante del Pce ('El Comunistà) passato al nemico, che sosteneva di avere partecipato all' esecuzione, non hanno dato risultati. Cinque anni dopo è stato fatto un nuovo tentativo, a 800 metri di distanza. Nulla. Ora lo storico Miguel Caballero e l'archeologo Javier Navarro hanno ripreso le ricerche in una zona vicina, dove ci sarebbe stato allora un pozzo, e isolato una fetta di terreno di 10 metri per 28, già esplorata con un georadar. Si dicono sicuri sia quella della tomba di Federico. Aspettano solo il via libera del governo regionale dell'Andalusia presieduto dalla socialista Susana Diaz per iniziare gli scavi, a 70 anni quasi giorno per giorno dalla fucilazione del poeta. Federico aveva solo 38 anni.




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