Onu, in Iran record di esecuzioni: 975 in 17 mesi

È il bilancio più alto dal 2015
TEHERAN - Almeno 975 persone sono state giustiziate in Iran dal primo agosto 2024 al 31 gennaio 2025, il bilancio più alto dal 2015: lo evidenzia l'Ufficio delle Nazioni Unite per i diritti umani in un rapporto intermedio sull'Iran presentato parallelamente al dibattito sugli sviluppi militari Israele-Iran.
Più della metà di queste esecuzioni sono legate a reati di droga: quattro sono state effettuate in pubblico e sebbene il numero di bambini condannati a morte sia diminuito dal 2014, almeno un minore è stato giustiziato nel 2024. Il rapporto esorta «tutti coloro che hanno influenza a incoraggiare la de-escalation e la negoziazione».
ll vice alto commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani, Nada Al-Nashif, ha sottolineato che in Iran «le autorità hanno continuato a effettuare esecuzioni in relazione alle proteste del settembre 2022 sotto la bandiera di "Donna, vita, libertà" e contro i dissidenti politici».
La rappresentante Onu ha anche definito allarmante il persistere di punizioni corporali, come le amputazioni, e le severe restrizioni allo spazio civico, sia online che nei luoghi pubblici. I giornalisti restano particolarmente a rischio nel Paese: almeno 125 di loro sono stati perseguiti per l'esercizio della loro professione. Inoltre, la discriminazione contro le minoranze etniche e religiose rimane «persistente, sia nella legge che nella pratica», secondo il rapporto.
Infine, l'ufficio per i diritti umani sottolinea gli effetti devastanti della crisi economica, aggravata dalle sanzioni internazionali, sulle condizioni di vita e sull'accesso alle cure sanitarie.