«Abbiamo parlato con la Francia del caso Vinatier»

Il Cremlino conferma contatti con la Parigi per la sorte di Laurent Vinatier, detenuto in Russia dal giugno 2024.
Il Cremlino conferma contatti con la Parigi per la sorte di Laurent Vinatier, detenuto in Russia dal giugno 2024.
MOSCA/PARIGI - La Russia ha fatto un'offerta a Parigi in merito al ricercatore francese Laurent Vinatier, ex collaboratore di una ONG svizzera accusato da Mosca di spionaggio. Lo ha dichiarato oggi il portavoce del Cremlino Dmitri Peskov, senza fornire dettagli.
«Ci sono stati contatti appropriati tra la nostra parte e la Francia ed è stata sottoposta un'offerta in merito a Vinatier. La palla è ora nel campo della Francia», ha aggiunto.
Il presidente russo Vladimir Putin aveva indicato venerdì che intendeva esaminare il caso inerente il ricercatore, incarcerato in Russia dal giugno 2024. Interpellato durante la sua conferenza stampa annuale, Putin aveva affermato di «non sapere nulla» di questa vicenda e di sentirne parlare per la prima volta.
«Vi prometto che mi informerò. E se ci sarà anche la minima possibilità di risolvere questa questione in modo positivo, se la legge russa lo consentirà, faremo tutto il possibile», aveva aggiunto.
Nell'ottobre del 2024 Vinatier era stato condannato dal tribunale Zamoskvoretsky di Mosca a tre anni di reclusione dopo essere stato accusato dalle autorità russe di raccogliere «informazioni militari» che potevano essere «impiegate contro la sicurezza» della Russia, senza essersi registrato come «agente straniero».
Il 49enne che lavorava per il "Centro per il dialogo umanitario" (HD) di Ginevra, una ONG elvetica di mediazione dei conflitti, aveva riconosciuto i fatti, ma aveva dichiarato di aver agito «per ignoranza».
Lo scorso agosto Vinatier era poi comparso davanti a un'altra Corte russa con l'accusa di "spionaggio", accusa che, se confermata, rischierebbe di aggravare notevolmente la sua pena. L'indagine è stata prorogata e, secondo il suo avvocato difensore, il francese potrebbe affrontare un nuovo processo alla fine di febbraio 2026.
Parigi ha chiesto a Mosca la liberazione del proprio cittadino, accusando la Russia di cercare di prendere in ostaggio cittadini occidentali, in un contesto di relazioni ai minimi storici tra i due Paesi.




