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UNIONE EUROPEATumori, mortalità in calo nel Vecchio Continente

06.03.23 - 16:53
Nel periodo 2018-2023 il tasso è sceso del 6.5% per gli uomini e del 3.7% per le donne. Lo rileva un nuovo studio su Annals of Oncology
Depositphotos (sudok1)
Fonte ats
Tumori, mortalità in calo nel Vecchio Continente
Nel periodo 2018-2023 il tasso è sceso del 6.5% per gli uomini e del 3.7% per le donne. Lo rileva un nuovo studio su Annals of Oncology

Le morti per tumore in Europa e Regno Unito sono in calo: tra 2018 e 2023 i tassi di mortalità sono scesi del 6,5% tra gli uomini e del 3,7% tra le donne, con 5,9 milioni di morti evitate nell'Unione Europea dal 1989 a oggi e 1,24 milioni nel Regno Unito. In controtendenza, tuttavia, risultano i dati relativi alle donne: per il tumore al polmone e al pancreas, soprattutto sopra i 65 anni d'età, la mortalità femminile in Ue è prevista in crescita rispettivamente dell'1% e del 3,4%.

L'aumento per il cancro polmonare è quello più marcato in Italia, con una crescita del 5,6% tra le donne. Percentuali simili si riscontrano in Spagna (5%), mentre la Francia supera gli altri Paesi con una crescita di mortalità addirittura del 14%. È quanto emerge dallo studio italiano condotto per il tredicesimo anno consecutivo, coordinato dall'Università di Milano e dall'Università di Bologna e pubblicato sulla rivista Annals of Oncology.

I ricercatori coordinati da Carlo La Vecchia dell'Università di Milano e da Eva Negri di quella di Bologna, basandosi sui dati dell'Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms), hanno stimato che nel 2023 moriranno per tumore 1 milione e 262 mila persone in Europa e oltre 172 mila nel Regno Unito. Si prevedono andamenti favorevoli per i tassi di mortalità nei dieci siti tumorali più comuni in gran parte dei paesi europei, anche se il numero assoluto di decessi aumenterà a causa dell'invecchiamento della popolazione.

«Se l'attuale tendenza favorevole dei tassi di mortalità per tumore dovesse continuare, un'ulteriore riduzione del 35% entro il 2035 sarebbe possibile», commenta La Vecchia». Il controllo del consumo di tabacco ha contribuito a questi andamenti. Per mantenerli nel tempo sono necessari ulteriori sforzi - aggiunge il ricercatore - per controllare l'epidemia di sovrappeso, obesità e diabete, limitare il consumo di alcol, migliorare la diagnosi precoce e le terapie, e controllare le infezioni virali per le quali esistono vaccini e terapie».

«Ci sono ancora ampi margini di miglioramento, in particolare tra le donne», prosegue Negri. «Un'altra neoplasia che non mostra miglioramenti tra gli uomini e aumenta nelle donne è il tumore al pancreas. Tra un quarto e un terzo di queste morti può essere attribuito al tabagismo - spiega la ricercatrice - e le donne, soprattutto nei gruppi di età più avanzata, non hanno smesso di fumare».

Desta preoccupazione anche il tumore al colon-retto tra le giovani donne del Regno Unito: «Questo dato può essere in parte spiegato dalla prevalenza di sovrappeso e obesità - commenta ancora Negri - e dal consumo di alcol e tabacco». Gli autori dello studio evidenziano il ruolo del sovrappeso e dell'obesità come fattore di rischio per i tumori alla mammella durante la menopausa e per quelli a utero, stomaco e colon-retto. I risultati, però, si basano su dati che non tengono conto della pandemia di Covid-19. «La pandemia potrebbe aver influenzato la mortalità a causa dei rallentamenti nei servizi di salute pubblica», sottolineano i ricercatori.

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