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CINA«Non siamo una minaccia»

04.03.23 - 14:37
Pechino aumenta il budget per la difesa: «Dobbiamo assumerci la responsabilità di grande Paese»
AFP
Fonte ats ans
«Non siamo una minaccia»
Pechino aumenta il budget per la difesa: «Dobbiamo assumerci la responsabilità di grande Paese»

PECHINO - Il budget 2023 della Cina per la difesa manterrà «una crescita moderata e ragionevole», considerando «in modo completo le esigenze della costruzione della difesa nazionale e i livelli di sviluppo economico nazionale». Nella conferenza stampa di presentazione del Congresso nazionale del popolo, il portavoce Wang Chao ha detto che l'aumento della spesa «non è solo la necessità per affrontare complesse sfide di sicurezza ma anche quella di assumersi la responsabilità di un grande Paese».

Wang, in risposta a una specifica domanda, non ha fornito dati, ma ha parlato di «incremento appropriato e ragionevole. La voce di spesa per la difesa sul prodotto interno lordo (Pil) è rimasta sostanzialmente stabile per molti anni, inferiore alla media mondiale, e il tasso di crescita è stato relativamente moderato e ragionevole».

Il futuro della Cina, inoltre, «è strettamente collegato al futuro del mondo. La modernizzazione militare della Cina non rappresenterà una minaccia per alcun paese, ma è una forza positiva per la stabilità regionale e la pace mondiale».

La spesa militare cinese del 2022 è salita del 7,1%, a 1450 miliardi di yuan (circa 196 miliardi di franchi), a un ritmo più rapido del 6,8% dell'anno precedente, in base ai dati del bilancio statale diffusi lo scorso marzo in occasione della plenaria del Congresso nazionale del popolo, il ramo legislativo del parlamento cinese.

Il dato è particolarmente atteso alla luce delle tensioni con gli Usa e delle turbolenze legate a Taiwan e ai contenziosi territoriali nel Mar cinese meridionale e orientale.

Intanto, nella Grande sala del popolo su Piazza Tienanmen ha preso il via oggi la Conferenza consultiva politica del popolo, il ramo consultivo del parlamento, mentre il Congresso aprirà domani i suoi lavori per concluderli il 13 marzo. Sono migliaia i delegati provenienti da tutta la Cina coinvolti nella seduta plenaria annuale legislativa nota come lianghui (due sessioni).

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