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Con la guerra in Ucraina anche TikTok va in prima linea

UCRAINACon la guerra in Ucraina anche TikTok va in prima linea

22.04.22 - 06:00
Il popolare social di clip video è diventato un canale per raccontare storie, da un lato e dall'altro della barricata
TikTok
Con la guerra in Ucraina anche TikTok va in prima linea
Il popolare social di clip video è diventato un canale per raccontare storie, da un lato e dall'altro della barricata

KIEV - Se la guerra del Golfo è stata la prima trasmessa largamente in tv e quella in Afghanistan si è “svolta” anche in parte sulla rete, il conflitto ucraino è il primo a essere vissuto appieno sui social. In un mondo sempre più dell’immagine che va spesso oltre la cronaca dei media, sono stati diversi i paradossi di questi primi due mesi sul fronte russo-ucraino. Poche immagini, specie nei primi giorni di guerra che giornali e tv hanno quasi raccontato al buio, come in radiocronaca.

A diventare protagonisti sono state le testimonianze rese dalla rete ma soprattutto dai social dove i singoli profili, gli utenti in prima persona, si sono trasformati in veri e proprio corrispondenti, reporter, di quello che stava succedendo in Ucraina tra bombardamenti, carri armati raccontando la resistenza a oltranza del popolo ucraino.

Un canale insolito - TikTok in particolare, la piattaforma che conta oltre un miliardo di utenti, già diventata famosa per i suoi contenuti “leggeri”, ora racconta la guerra. Quasi tutti nei territori di guerra hanno uno smartphone e lo usano per documentare la situazione. Una sorta di diretta 24 ore su 24. Sono in tanti i giovani utenti ucraini del social che sono passati dal documentare le loro giornate spensierate tra scuola, hobby e famiglia, a mostrare con grande serietà le molotov contro i carri armati, la propria famiglia nel bunker, la casa distrutta dal bombardamento. Anche se c’è spazio, di tanto in tanto, per qualche reel (video brevi) ironici e sarcastici che raccontano i risvolti meno amari e crudi della guerra come la vita e i passatempi nei rifugi o i momenti di convivialità durante la distribuzione del cibo alla popolazione, e poi anche i meme su Zelenskyj o Putin. 

Se inizialmente TikTok era nata, si era diffusa e affermata come piattaforma quasi esclusiva d'intrattenimento, già con i video pubblicati sulle manifestazioni del movimento Black Lives Matter, si èavuto un netto cambiamento del suo utilizzo verso questioni più politiche, umanitarie e sociali. Il Covid prima, con alcune testimonianze del lockdown, e soprattutto la guerra in Ucraina, hanno conquistato questo trend.

La stretta del Cremlino - E se da un lato l’Ucraina racconta il lato crudo della guerra e dell’invasione subita. Dall’altro la Russia in questi due mesi ha messo in atto una vera e propria opera di “oscurantismo” virtuale. Ultimo e di fatto unico social rimasto attivo in Russia, TikTok, secondo un’analisi del gruppo Tracking Exposed, è diventato una sorta di megafono della propaganda filo-Putin a favore della guerra.

Il report ha messo sotto la lente un campione di hashtag a tema bellico sul TikTok russo, analizzando poi il volume dei contenuti pubblicati fra il 20 febbraio, poco prima dell’inizio della guerra, e il 5 aprile. Secondo i calcoli dell’organizzazione per i diritti digitali Tracking Exposed, prima dei provvedimenti il 42% dei contenuti di questo tipo aveva un tenore contrario al conflitto mentre il 58% era a favore. Dopo la mossa di TikTok ben il 93.5% dei contenuti è a favore dell’operazione di “denazificazione” del Paese, e solo un residuale 6.5% prova a fare da contraltare.

Tra i tanti paradossi poi c’è quello dei “nostri” influencer. Il mondo occidentale social, da sempre attento alle tematiche sociali, pare rifuggire l’argomento. Secondo un'analisi dei post pubblicati sul conflitto russo-ucraino realizzata da Intwig, società di Data-Intelligence per Parole O_Stili, solo il 25% degli influencer su Instagram e solo il 14% su TikTok si occupa del tema “guerra”.

La guerra... alle bufale

La rete si sa è lo strumento migliore al mondo quando si vogliono offrire e trovare contenuti, info e notizie. Ma occhio alle bufale. Lo abbiamo imparato in epoca Covid, lo è anche con il conflitto russo-ucraino. E i social non sono da meno. Basti pensare che tra i trend sull’Ucraina sulla piattaforma, c’è un video di soldati impegnati che dicono addio alle loro donne. Milioni di visualizzazioni per una scena tratta da un film ucraino del 2017, intitolato 'La guerra delle chimere'. Il Financial Times ha inoltre smascherato quello che si faceva chiamare "Ucraina solider" che aveva pubblicato un video su TikTok girato da una finestra di Kiev con tanto di sirene dell’allerta bombardamento. Il video aveva generato più di 20.000 visualizzazioni e più di 3.600 regali virtuali, moneta virtuale. Ma era un clamoroso fake fatto solo per spillare soldi agli utenti, tanti, che ci sono cascati. Dopo che il Financial Times ha segnalato l'account, l'app video cinese ha rimosso l'utente.

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