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Viktor Medvedchuk, l'amico di Putin arrestato a Kiev

UCRAINA/RUSSIAViktor Medvedchuk, l'amico di Putin arrestato a Kiev

13.04.22 - 10:38
Partito da avvocato, è diventato il leader di un partito dell'opposizione ucraina (almeno fino all'arrivo di Zelensky)
Reuters
Viktor Medvedchuk, l'amico di Putin arrestato a Kiev
Partito da avvocato, è diventato il leader di un partito dell'opposizione ucraina (almeno fino all'arrivo di Zelensky)
Amico di famiglia di Putin, è conosciuto per il suo ruolo di ponte tra Mosca e Kiev, ma anche per lavorare molto nell'ombra

KIEV/MOSCA - Tra ieri e oggi una delle notizie che più ha fatto scalpore è stato l'arresto di Viktor Medvedchuk, un personaggio politico ucraino che è molto vicino alla famiglia di Putin.

Si tratta di un oligarca, padrino di una delle figlie (Daryna) del Presidente russo, che in passato è stato spesso immortalato con Putin in vacanza a Sochi. 

Che ruolo aveva? Partito da avvocato, a livello pubblico è salito alla popolarità prendendo piede nella scena politica ucraina, e diventando per anni uno dei leader principali dell'opposizione (nel partito Ukrainian Choice) - oltre che un ponte importante tra i due Paesi. Questo, almeno, fino all'arrivo di Volodymyr Zelensky, nel 2019. In seguito, infatti, è stato incriminato per «alto tradimento», ciò che ha portato un numero di sanzioni nei suoi confronti, tra cui il congelamento dei beni.

Il lavoro dietro le quinte
Da qui è partito un botta e risposta tra Kiev e Mosca, con lo stesso Putin che l'ha definita una «caccia alle streghe» ed «un atto ostile» nei confronti della Russia, un altro tassello che ha contribuito ad un aumento delle tensioni che è infine culminato quest'anno, con l'invasione.

Ma si tratta di un personaggio che lavorava molto anche nell'ombra. Secondo un'analisi del Corriere della Sera, in molti a Kiev lo definivano «il principe delle tenebre», per il ruolo che aveva a livello politico dietro i palcoscenici pubblici, nella sua continua spola tra Mosca e Kiev.

Nascosto e mimetizzato
In ogni caso, come anticipato, con Zelensky è passato dai tavoli imbanditi di Putin agli arresti domiciliari, da cui è riuscito a evadere in concomitanza con l'invasione russa, a febbraio. Solo poche settimane dopo, però, è finito in manette, catturato dal servizio di sicurezza ucraino (SBU), che lo ha definito «un politico filorusso che ha lavorato per anni per lo stato aggressore, nascondendosi dalla giustizia e indossando ora persino un'uniforme militare ucraina per mimetizzarsi». 

La scorsa notte, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha offerto alla Russia la possibilità di uno scambio di prigionieri, ovvero scambiare l'amico Medvedchuk con «ragazzi e ragazze ucraini che sono stati catturati e portati in Russia».

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