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ITALIARicoverato per Covid o con il Covid? La situazione italiana

12.01.22 - 12:00
Lo studio della Fiaso su 550 pazienti positivi. Circa un terzo (34%) è ricoverato per altri motivi
AFP
Ricoverato per Covid o con il Covid? La situazione italiana
Lo studio della Fiaso su 550 pazienti positivi. Circa un terzo (34%) è ricoverato per altri motivi
Tra i due gruppi si registra una netta differenza di età media. Il professor Silvio Tafuri: «Se si usa come parametro non l’infezione da SARS-CoV-2 ma la malattia da Covid, l’efficacia del vaccino risulta essere molto solida».

MILANO - Ricoverato per Covid. Ricoverato con Covid. Si tratta di due categorie di pazienti ben distinte che però finiscono nel medesimo calderone statistico, in cui vengono conteggiati come "pazienti Covid" tutte le persone ospedalizzate che presentano un tampone negativo. La questione, che era emersa durante la scorsa settimana in Svizzera - con diverse sfumature a livello dei singoli cantoni -, interessa anche la vicina Italia. E lo dimostrano, almeno in parte, le cifre di uno studio pubblicato dalla Federazione Italiana Aziende Sanitarie e Ospedaliere (FIASO).

Una premessa è d'obbligo: l'osservazione ha interessato solamente sei aziende ospedaliere italiane, ma di grandi dimensioni. Si tratta dell'Asst Spedali Civili di Brescia, Irccs Ospedale Policlinico San Martino di Genova, Irccs Aou di Bologna, Policlinico Tor Vergata, Ospedale San Giuseppe Moscati di Avellino e Policlinico di Bari; per un totale di 550 pazienti ricoverati nei reparti Covid, che costituiscono - a conferma della qualità del campione - circa il 4% delle ospedalizzazioni di tutta la Penisola (al 5 gennaio, giorno in cui è stata effettuata la rilevazione).

Chi c'è in quel 34% di ricoverati «con il virus»
Lo sguardo ora alle cifre. Di questi 550 pazienti, 363 (pari al 66%) risultavano in ospedale con una diagnosi da infezione polmonare. La quota restante, quindi gli altri 187 - spiega la Fiaso - non manifestavano invece «segni clinici, radiografici e laboratoristici di interessamento polmonare». Per dirla con altre parole, «sono stati ricoverati non per il virus ma con il virus», che viene scoperto con il tampone effettuato al momento dell'arrivo in ospedale. Ma lo studio va ancora più a fondo e sviscera la composizione di questo 34%, che è composto in larga maggioranza da donne in gravidanza (36%) e pazienti ospedalizzati per scompensi derivanti da malattie metaboliche, diabete e patologie di natura cardiovascolare, neurologica e oncologica. E andando ancora oltre, ci sono i pazienti colpiti da ischemie, ictus, infarti o emorragie cerebrali (8%); i soggetti che devono essere sottoposti ad un intervento d'urgenza (8%) e chi arriva in ospedale con traumi e fratture (6%) a causa di un incidente.

A completare la cornice della situazione ci sono infine i dati sull'età e sullo stato vaccinale dei pazienti. La prima in particolare pone uno steccato evidente tra le due categorie: l'età media dei pazienti ricoverati per complicazioni polmonari si attesta a 69 anni, quella dell'altro 34% è invece di 56 anni. Inoltre, tra i soggetti colpiti e ricoverati per Covid, solo il 14% ha già ricevuto il booster o si è vaccinato con il ciclo base di due dosi da meno di quattro mesi. «Se si usa come parametro non l’infezione da SARS-CoV-2 ma la malattia da Covid, l’efficacia del vaccino risulta essere molto solida. L’età media di 69 anni, molto più alta nei pazienti che sviluppano la sindrome polmonare, evidenzia come il rischio di malattia si concentri tra i 60 e gli 80 anni», ha sottolineato il professor Silvio Tafuri, tra gli autori dello studio.

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COMMENTI
 

Bibo 2 anni fa su tio
Queste cose si sanno dall'inizio e lo sanno tutti o almeno quelli che si informano. Ciò non cambia nulla se non i numeri puri...

USSColeDG67 2 anni fa su tio
Risposta a Bibo
Cambia nella guerra psicologica del terrore!!

Ppaa 2 anni fa su tio
evviva la crisi politica... e chi pensava fosse una crisi sanitaria 🤣🤣

Roger1980 2 anni fa su tio
Il discorso "con" e non "di" Covid vale sia per i ricoveri che per i decessi ed è dall'inizio della pandemia che lo ribadisco (ma, ovviamente, io sono nessuno). Sappiamo benissimo che le cifre sono state manipolate a posta per incutere ancora più timore in una popolazione già spaventata da questo virus, tutt'ora sconosciuto...

GreenPick 2 anni fa su tio
Anche da noi in CH è così… sarebbe ora di fare luce su queste cifre…

marco17 2 anni fa su tio
Finalmente la verità viene a galla- Le cifre del coronavirus sono sopravvalutate per motivi politici.
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