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Oroville, la città che ha votato per diventare una «repubblica indipendente»

STATI UNITIOroville, la città che ha votato per diventare una «repubblica indipendente»

16.11.21 - 06:00
Gli abitanti di questa cittadina americana hanno deciso di mettere al voto la propria indipendenza
Keystone
Oroville.
Oroville.
Oroville, la città che ha votato per diventare una «repubblica indipendente»
Gli abitanti di questa cittadina americana hanno deciso di mettere al voto la propria indipendenza
Il gesto, per lo più simbolico, non ha precedenti.

OROVILLE - Si sono proclamati «repubblica costituzionale», pur di svincolarsi dall’obbligo di indossare mascherine anti Covid-19 e di sottoporsi al vaccino.

Si tratta dei membri del consiglio comunale di Oroville, una città californiana di tredicimila anime, un centinaio di chilometri a nord di Sacramento. Gli amministratori locali hanno votato per diventare una «repubblica costituzionale cittadina». La risoluzione è passata con sei voti favorevoli e solo uno contrario. Il gesto, per lo più simbolico, non ha precedenti.

A detta del sindaco Chuck Reynolds «è semplicemente un modo per ricordare alla gente sotto quale tipo di governo viviamo»; insomma, una forte presa di posizione politica. Il primo cittadino sostiene che la risoluzione aiuterà i suoi cittadini a capire che hanno «il diritto e la libertà di scegliere» in materia di salute.

Secondo gli esperti di diritto costituzionale, il voto non ha alcun effetto legale. Le autorità cittadine, però, hanno annunciato l’intenzione di non rispettare gli ordini esecutivi ritenuti eccessivi o in violazione dei diritti costituzionali, che arriveranno dal governatore della California Gavin Newsom, oppure dallo stesso presidente Joe Biden.

Secondo gli amministratori, la Costituzione degli Stati Uniti garantisce ai cittadini il diritto di decidere autonomamente della loro salute, per tanto non dovrebbero sussistere obblighi imposti dallo stato e neppure dal governo federale.

La mossa, hanno spiegato alla stampa americana i politici locali promotori dell’iniziativa, prende di mira i presunti «soprusi» perpetrati dai «politici nazionali affamati di potere». Il punto, insomma, è criticare gli obblighi imposti durante la pandemia. L’iniziativa, intanto, ha creato non poche tensioni in città dove si fronteggiano le due fazioni, quella no-vax – assolutamente favorevole alla simbolica secessione - e quella pro-vax, che invece ritiene completamente sterile l’intera operazione. Una contrapposizione speculare di quanto accade da mesi a livello nazionale.

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COMMENTI
 

Giuggiola83 2 anni fa su tio
qualcuno mi spiega perchè esce l'articolo con "96 casi, quasi come ad aprile 2020" ma nessuno dice che in Svizzera il 3 aprile c'erano 1655 ricoveri di cui 482 in cure intense mentre ieri ne avevamo 705 ricoveri di cui 129 in cure intense ?? (non siamo neanche lontanamente come in aprile!!!) è come paragonare mele con le pere! a noi interessa del sistema sanitario e pertanto dei ricoveri ,giusto ? quindi basta pubblicare i dati dei contagiati !!!

Chris El Suizo 2 anni fa su tio
Il Ticino dovrebbe prendere esempio😂 basta farsi comandare dai züchin!!! Siamo in balia di un manipolo di politicucci con manie di controllo e di una task force covidiana capeggiata da una matematica che vive di teorie campate in aria ma che però condizionano le nostre vite pesantemente! Votate NO alla maledetta legge covid!!! Ne va della vostra libertà e questo fino al 2031!!! Sveglia!!!

vulpus 2 anni fa su tio
Risposta a Chris El Suizo
Hai ragione, ma noi abbiamo già i nostri di politicucci che bisognerebbe mandare a casa subito.

SteveC 2 anni fa su tio
Grandi!
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