Va al raduno «contro i vaccini killer» in uniforme, soldato nei guai

L'ufficiale è stato accusato di «ammutinamento», un reato che non avviene da decenni, in Canada
TORONTO - Ammutinamento. È l'accusa nei confronti di un soldato canadese che avrebbe esortato altre reclute dell'esercito a non aiutare lo Stato nella distribuzione e somministrazione dei vaccini contro il Covid-19.
Le accuse sono state annunciate dal Dipartimento della Difesa, che ha detto che l'uomo «ha tentato di persuadere altre persone a partecipare ad un ammutinamento» e che si è comportato «in modo scandaloso per un ufficiale». Lo riporta il Guardian.
Lo scorso dicembre, l'uomo si è recato infatti ad un raduno anti-lockdown a Toronto, indossando l'uniforme ufficiale, e mettendo in guardia i presenti «sui vaccini killer», definendo l'assunzione del vaccino come «criminale». Poi, ha invitato altri soldati a disobbedire ai loro ordini: «Sto chiedendo ai militari in servizio, camionisti, medici, ingegneri, qualunque cosa siate, non ascoltate l'ordine di aiutare la distribuzione di questo vaccino», ha detto.
Dopo l'apparizione, l'uomo è stato sollevato dalle sue funzioni ed accusato dalla polizia militare di ammutinamento. Nel frattempo, alcuni suoi sostenitori hanno lanciato un crowdfunding per aiutarlo con le spese legali.
In ogni caso, nonostante alcune manifestazioni ed eventi anti-vaccino, i canadesi hanno espresso un forte interesse a ricevere un siero anti-coronavirus. Più del 50% della popolazione ha già ricevuto almeno una dose tra i preparati disponibili.
In Canada, lo ricordiamo, l'accusa di ammutinamento è più unica che rara, e non viene usata da decenni.




Su alcuni temi riceviamo purtroppo con frequenza messaggi contenenti insulti e incitamento all'odio e, nonostante i nostri sforzi, non riusciamo a garantire un dialogo costruttivo. Per le stesse ragioni, disattiviamo i commenti anche negli articoli dedicati a decessi, crimini, processi e incidenti.
Il confronto con i nostri lettori rimane per noi fondamentale: è una parte centrale della nostra piattaforma. Per questo ci impegniamo a mantenere aperta la discussione ogni volta che è possibile.
Dipende anche da voi: con interventi rispettosi, costruttivi e cortesi, potete contribuire a mantenere un dialogo aperto, civile e utile per tutti. Non vediamo l'ora di ritrovarvi nella prossima sezione commenti!